Secondo l'intelligence britannica Sloviansk, nell'oblast di Donetsk, è il prossimo obiettivo russo nel Donbass. Secondo l'ultimo aggiornamento, truppe russe si trovano a 16 chilometri a nord della città, dove ieri è stato colpito e distrutto il mercato in un attacco missilistico. Altri ne sono stati registrati in varie località lungo l'arco di territorio, da nord a sud, che descrive la fascia di occupazione e la linea del fronte lungo il confine tra Ucraina e Russia.
E a proposito di bombardamenti, questo è quanto dichiarato mercoledì dal ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov alla Tass:
"In una parola, stanno mentendo. I fatti sono ben noti, il nostro ministero della Difesa presenta i fatti su base quotidiana. ... I paesi occidentali dovrebbero certamente riconoscere la loro responsabilità, indipendentemente da ciò che dicono Zelensky e il suo team. L'Occidente dovrebbe riconoscere la propria responsabilità per la morte di civili, specialmente nel Donbass e in altre parti dell'Ucraina dove il regime di Kiev sta usando queste armi (fornite dall'Occidente - TASS) contro i civili come strumento intimidatorio. In generale, si tratta di terrorismo di Stato", ha sottolineato l'alto diplomatico russo.
Il ministero della Difesa russo aveva affermato in precedenza che le forze armate ucraine avevano preso di mira le aree residenziali nelle città russe di Belgorod e Kursk utilizzando missili Tochka-U con munizioni a grappolo lanciati da droninTu-143 Reis nelle prime ore di domenica mattina.
Lo stato maggiore della Difesa di Kiev ha diffuso il bollettino aggiornato con le perdite subite dai russi dal 24 febbraio: 36.500 soldati, 1.600 carri armati, 3.789 veicoli corazzati per il trasporto di personale, 2.648 veicoli e serbatoi di carburante, 812 sistemi di artiglieria, 247 sistemi di lancio multiplo di razzi, 107 sistemi di difesa antiaerea, 187 elicotteri, 217 aerei , 664 droni e 15 imbarcazioni.
Secondo l'agenzia di stampa statale Interfax, un tribunale russo avrebbe ordinato la chiusura del terminal del Caspian Pipeline per 30 giorni per presunti problemi tecnici. Il terminal è il principale punto di uscita del petrolio kazako.