Emmanuel Macron, 44 anni, sfata un tabù durato 20 anni e diventa il primo presidente in carica rieletto per un secondo mandato. Al contrario, Marine Le Pen è di nuovo sconfitta al ballottaggio, con la Francia che dice no, ancora una volta, agli estremisti di destra.
Anche se il risultato finale non è ancora ufficiale, il 58% delle preferenze espresso dai votanti per il presidente in carica, secondo gli exit poll, non lascia spazio a dubbi.
E nonostante il distacco di 16 punti, Marine Le Pen, dal palco del suo quartier generale, ha definito storico il risultato ottenuto, aggiungendo che la lotta non era finita ed etichettando come sporchi trucchi le iniziative elettorali del suo avversario.
Anche Mélenchon, che al primo turno ha sfiorato il ballottaggio, non è stato tenero con Macron, definendolo il "presidente peggio eletto" della quinta Repubblica, con il reincarico che "nuota in un oceano di astensioni, voti in bianco e schede contestate".
Un Melenchon che alle legislative, se il suo partito ripeterà il successo da lui ottenuto alle presidenziali, potrebbe far sentire il peso della sinistra nell'Assemblea Nazionale, puntando addirittura al governo. In quel caso, potrebbe fare da contrappeso all'iperliberismo di Macron, mascherato solo con una minima attenzione alle fasce più deboli.
Hanno subito salutato la vittoria di Macron, probabilmente con un "respirone" di sollievo, i leader delle principali istituzioni europee, Ursula von der Leyen e Charles Michel, che altrimenti avrebbero dovuto combattere contro i tentativi della sovranista Le Pen di minare l'attuale status quo dell'Ue.
Le dichiarazioni di Macron sono rimandate al "discorso della vittoria" che è stato organizzato all'ombra della Tour Eiffel, con i suoi sostenitori che lo attendono per i festeggiamenti di rito.