Giovedì, si è svolta al Quirinale la celebrazione del "Giorno della Memoria". La manifestazione, alla presenza del capo dello stato Sergio Mattarella, è stata aperta dalla proiezione di un filmato dal titolo "Le donne nella Shoah", realizzato da RaiStoria, a cui hanno fatto seguito l'esecuzione di brani musicali e la lettura di poesie e testimonianze. Tra gli intervenuti, a rappresentare il Governo, vi era il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte.

Durante il proprio intervento, Mattarella ha ricordato in che cosa consistesse la folle ideologia nazista. Ecco alcuni passaggi del suo discorso.

«La furia nazista si accanì con micidiale e sistematica efficienza anche contro altre categorie di “diversi”: i dissidenti, gli oppositori, i disabili, i malati di mente, gli omosessuali, i testimoni di Geova, i rom e i sinti, gli slavi.

Nell'ordine nuovo, vagheggiato da Hitler, non c'era posto per la diversità, la tolleranza, l'accettazione, il dialogo. La macchina della propaganda, becera quanto efficace, si era messa in moto a tutti i livelli per fabbricare minacce improbabili e nemici inesistenti.

Dove la propaganda non bastava, arrivavano il terrore e la violenza.

La ragionevolezza e l'intelligenza umana furono oscurate, fino al punto di non ritorno, dalla nebbia fitta dell'ideologia e dell'odio razziale.

Per gettare il marchio di infamia sugli ebrei furono utilizzati tutti i mezzi di indottrinamento allora a disposizione: giornali, radio, cinema, manifesti, libri per bambini, trattati pseudo scientifici, vignette. [...]

Il Giorno della Memoria non è soltanto una ricorrenza, in cui si medita sopra una delle più grandi tragedie della storia, ma è un invito, costante e stringente, all'impegno e alla vigilanza.

In Italia e nel mondo sono in aumento gli atti di antisemitismo e di razzismo, ispirati a vecchie dottrine e a nuove e perverse ideologie. Si tratta, è vero, di minoranze. Ma sono minoranze sempre più allo scoperto, che sfruttano con astuzia i moderni mezzi di comunicazione, che si insinuano velenosamente negli stadi, nelle scuole, nelle situazioni di disagio.

La riproposizione di simboli, di linguaggi, di riferimenti pseudo culturali, di vecchi e screditati falsi documenti, basati su ridicole teorie cospirazioniste, sono tutti segni di un passato che non deve in alcuna forma tornare e richiedono la nostra più ferma e decisa reazione.»


Oggi, gli ebrei sono sostituiti dai migranti e le armi dai social, ma il nazionalismo e il razzismo rimangono identici, alimentati da odio e rancore. E c'è chi continua a ritenere, quella attuale, una situazione politica "normale" nella vita del Paese.