Nella più totale impunità supportata dal criminale menefreghismo del cosiddetto occidente democratico lo lo Stato ebraico continua la propria attività criminale contro il popolo palestinese.


In Cisgiordania, le forze di occupazione israeliane proseguono la loro offensiva per il terzo giorno consecutivo, principalmente contro la città di Jenin e il suo campo profughi nella Cisgiordania settentrionale.

Il corrispondente della WAFA ha riferito che un grande contingente di truppe israeliane ha condotto estese perquisizioni e arresti nel quartiere orientale della città, facendo irruzione in diverse case del quartiere e sottoponendo i residenti a interrogatori sul campo.

Inoltre, le ruspe israeliane continuano nell'opera di gratutito vandalismo nel distruggere strade e infrastrutture sia nella città che nel campo profughi, causando enormi danni, con la volontà di distruggere le principali condotte idriche. Inoltre, diversi quartieri del campo profughi di Jenin stanno affrontando interruzioni di corrente dopo che le truppe israeliane hanno colpito i principali generatori di elettricità.


Naturalmente, continua il massacro a Striscia, dove almeno sei civili, tra cui donne e bambini, sono stati uccisi e altri sono rimasti feriti questo venerdì negli attacchi aerei e di artiglieria israeliani in varie aree della Striscia, portando a 23 il numero dei civili uccisi dall'alba di oggi. Dal 7 ottobre, sono oltre 40.602 i palestinesi uccisi e 93.855 quelli feriti. Numeri che non tengono conto dei dispersi.

Secondo quanto dichiarato dall'IDF, l'esercito di occupazione israeliano ha concluso l'operazione durata tre settimane nella Striscia di Gaza meridionale, durante la quale sarebbero stati demoliti sei chilometri di tunnel, uccisi oltre 250 miliziani e recuperati i corpi di sei ostaggi. L'operazione, a Khan Younis e alla periferia di Deir al-Balah, è stata avviata ad inizio agosto dalla 98.a divisione. 

Senza vergogna, il morale esercito dello Stato ebraico ha affermato che i civili palestinesi adesso possono tornare nelle aree del sobborgo di al-Qarara di Khan Younis e che le aree precedentemente evacuate saranno ora nuovamente considerate parte della zona umanitaria... dimenticandosi di aggiungere "fino al prossimo ordine di evacuazione".


Da parte della stampa libanese (fonte: Al Mayadeen), quella dell'esercito israeliano è invece spiegata come una ritirata a seguito degli attacchi della resistenza palestinese. La stessa fonte ha affermato anche che nell'operazione Arbaeen, l'attacco lanciato contro Israele da Hezbollah in risposta all'assassinio di Fouad Shokor, sei droni sono riusciti a colpire l'unità di Intelligence 8200, all'interno della base di Glilot. L'unità 8200 è una delle unità dell'Aman, il servizio di intelligence dell'IDF, dedicata alla cibernetica e alle sue applicazioni in campo militare. 


Oggi, il leader capo del Partito laburista israeliano, Yair Golan, in una intervista radiofonica ha commentato la decisione del governo Netanyahu di voler confermare la permanenza dell'IDF al confine tra Egitto e Gaza (il corridoio Filadelfia), equivale alla volontà del premier e dei suoi ministri di aver scelto di abbandonare il possibile accordo sul cessate il fuoco.

Golan ha poi aggiunto: "Israele è in uno stato di emergenza senza precedenti. Alcuni di noi non si rendono conto di quanto grave sia la situazione. Dobbiamo tornare in noi e riportare il progetto sionista ai suoi livelli originali. Ho ricevuto risposte positive, e spero che nei prossimi giorni riusciremo a formulare un piano di lavoro comune volto ad intensificare l'attività parlamentare. Non faccio nomi, ma i riscontri sono positivi, e spero che ciò rappresenti l'inizio di una nuova campagna per di intensificare gli sforzi popolari e politici per rovesciare questo governo".



Crediti immagine: agenzia Wafa