Anche se non sono stati fatti annunci di conquiste di nuovi territori, proseguono le operazioni di controffensiva dell'Ucraina a est dell'oblast di Kharkiv, a nord di quello di Luhansk e a est di quello di Donetsk, mentre l'esercito russo cerca di ricompattarsi tentando qualsiasi via per arruolare nuovi soldati.

Ma gli ucraini continuano a spingere anche a sud, dove nell'oblast di Kherson i russi continuano a registrare nuove perdite: il 15 settembre 70 soldati, cinque carri armati, 14 veicoli corazzati e 8 diversi tipi di sistemi di artiglieria. E adesso Kiev non si limiterebbe più a colpire le infrastrutture di collegamento presenti nell'area, ma anche gli edifici amministrativi, come accaduto questa mattina.

La nuova strategia della Russia, come spiegata da Zelensky ieri alla von der Leyen giunta per la terza volta nella capitale ucraina, è adesso quella di distruggere le infrastrutture che forniscono i servizi di base. Il più recente obiettivo è stato la centrale idrica di Kryvyi Rih. Il governatore dell'oblast di Dnipropetrovsk, Valentyn Reznichenko, ha affermato che i danni inflitti  sono stati gravi, anche se non ha fornito dettagli. 

Per questo, il consigliere Podolyak, ha chiesto l'invio di nuove armi all'Occidente, a partire dai  sistemi di difesa antiaerei e antimissile. Un invio, pertanto, ulteriore a quello nuovo da 600 milioni di dollari già annunciato dagli Stati Uniti, che prevede munizioni aggiuntive per i sistemi HIMARS, 1.000 proiettili di precisione per gli obici da 155 mm, 36.000 proiettili da 105 mm e quattro radar di contro-artiglieria. 

Annuncio che la portavoce del ministero degli Esteri russo ha commentato con le solite minacce di terribili conseguenze nel caso le munizioni per gli HIMARS dovessero essere quelle a lungo raggio, con una portata di 300 Km. 

Dal 24 febbraio, secondo Kiev, in Ucraina la Russia  ha perso 54.050 uomini, 2.199 carri armati, 4.690 veicoli corazzati da combattimento, 3.550 veicoli e serbatoi di carburante, 1.302 sistemi di artiglieria, 312 sistemi di lancio multiplo di razzi, 168 sistemi di difesa aerea, 250 aeroplani, 216 elicotteri, 908 droni e 15 imbarcazioni.

Oggi, nel colloquio avuto a margine del vertice di Samarcanda con Narendra Modi,  Vladimir Putin ha dichiarato che farà tutto il possibile per far cessare il conflitto in Ucraina quanto prima, per andare incontro ai desiderata del presidente indiano, che si è più volte detto contrario all'invasione.

"Facciamo di tutto per concludere il conflitto il prima possibile", ha assicurato Putin, esprimendo allo stesso tempo il suo rammarico, perché "la controparte, la leadership ucraina, ha dichiarato il suo rifiuto ad un processo negoziale", ritenendo "di voler raggiungere i suoi obiettivi con la forza... come si suol dire, sul campo di battaglia".