Con 14mila contagiati, 50 decessi nelle ultime 24 ore e una media giornaliera di oltre 600 ricoveri nella scorsa settimana, il premier Jonhson ha presentato nel pomeriggio di lunedì le nuove misure volte a limitare il contagio da Covid nel Regno Unito, anticipando però che non ci sarà comunque un nuovo lockdown nazionale.
Le misure, che saranno comunicate anche in una conferenza stampa televisiva, prevedono tre nuovi diversi livelli di lockdown cui saranno sottoposte determinate località in base al rischio indicato dal livello del contagio, che d'ora in poi sarà classificato come medio, alto e altissimo.
Le nuove misure, ha dichiarato Johnson, sono necessarie perché la matematica già adesso ci fa capire che non facendo niente il Regno Unito non solo subirebbe un enorme numero di morti, ma avrebbe anche una pressione insostenibile sul sistema sanitario con medici e infermieri non più in grado di curare i pazienti che si ammalano... e non solo di Covid!
La maggior parte delle località britanniche (non è ben chiaro se le misure di contenimento saranno applicate a singole città, ad aree metropolitane e/o a intere contee) sarà posta ad un livello di rischio medio, dove verranno mantenute le attuali prescrizioni in atto, compresa la chiusura delle strutture che operano nel settore dell'accoglienza non più tardi delle 22.
Le aree, invece, già adesso indicate come a rischio, diventeranno automaticamente aree di massima allerta, come l'area metropolitana di Liverpool, che saranno sottoposte ad imposizioni relative al distanziamento sociale in luoghi privati oltre che pubblici, la chiusura di bar, pub, palestre e sale da gioco. Il primo ministro ha anche affermato che i negozi al dettaglio, scuole e università rimarranno comunque aperti.
Critico nei confronti di Johnson il leader laburista Keir Starmer che, intervenendo alla Camera, si è chiesto se le restrizioni annunciate dal primo ministro potranno effettivamente riportare il Paese fuori dal baratro. Il Labour esaminerà il pacchetto di nuove misure con i leader locali e i propri parlamentari, ma nel partito c'è molto scetticismo in merito alla capacità del governo di gestire l'emergenza. Del resto già nell'ultima settimana di settembre Johnson aveva presentato nuove misure di contenimento che, secondo lui, avrebbero dovuto risultare decisive.