A Balocco (Vc), nel giorno della celebrazione di FCA, Sergio Marchionne ha annunciato che entro giugno sarà azzerato il debito dell'azienda, che i target finanziari prefissati fino ad oggi sono stati raggiunti e che tutti i nuovi modelli avranno anche una versione elettrica, mentre il diesel sarà progressivamente eliminato.

Fca prevede poi di investire 45 miliardi di euro dal 2018 al 2022. Il gruppo prevede anche di realizzare una crescita annuale media dei ricavi del 7%. E per quanto riguarda Europa ed Italia, per Marchionne, solo entro il 2022 Fca raggiungerà la piena capacità produttiva in quegli stabilimenti.

Secondo la Fiom, che venerdì in contrapposizione agli annunci di FCA ha organizzato in tutti gli stabilimenti del gruppo il Workers Day, il piano annunciato da Marchionne si traduce in un rinvio di altri 4 anni - per i lavoratori italiani - riguardo alle prospettive di un aumento dell'occupazione.

Per tale motivo, il sindacato ritiene "indispensabile, anche per la salvaguardia dell’attuale forza lavoro, che l’implementazione dei modelli e le versioni ecologiche abbiano tempi certi nella loro realizzazione negli stabilimenti", indicando come positiva, anche se in ritardo rispetto ai cambiamenti nel settore, "la scelta dell’azienda di convertire le produzioni, investendo sull’elettrico e sull’ibrido: uno degli obiettivi auspicati per una svolta ecologica dell’auto e per salvaguardare l’occupazione in Italia", in particolar modo in relazione a Pomigliano d’Arco e Mirafiori.

Nell'ambito del "workers day" il messaggio che la Fiom, insieme ai lavoratori di tutti gli stabilimenti, ha inviato al management di Fca è che "cambino e migliorino le condizioni di lavoro, salariali e contrattuali per i lavoratori di tutti i gruppi, compresa CNHi e Marelli.

Il management deve investire sui lavoratori a partire dal salario e dalle condizioni di lavoro in tutti i gruppi."