Il dato congiunturale sull'occupazione, a novembre, mostra una crescita del +0,3%, pari a +64mila unità ha riguardato uomini e donne, persone tra i 25-34 anni e ultra 50enni. A trarne vantaggio sono però esclusivamente dipendenti a termine (+19mila) e autonomi (+66mila), mentre il calo dei lavoratori permanenti è stato pari a -21mila unità. Il tasso di occupazione sale al 58,9% (+0,2 punti).
La diminuzione del numero di persone in cerca di lavoro (-1,8%, pari a -43mila unità rispetto a ottobre) si osserva per entrambi i generi e per tutte le classi d'età, con l'unica eccezione dei 35-49enni. Il tasso di disoccupazione scende al 9,2% nel complesso (-0,2 punti) e al 28,0% tra i giovani (-0,2 punti).
Il calo del numero di inattivi tra i 15 e i 64 anni (-0,3%, pari a -46mila unità rispetto a ottobre) coinvolge uomini, donne e individui con almeno 25 anni di età. Il tasso di inattività scende al 35,0% (-0,1 punti).
Su base trimestrale, il periodo settembre-novembre 2021, rispetto a quello precedente (giugno-agosto), registra un livello di occupazione maggiore del +0,3%, con un aumento di 70mila unità.
La crescita dell'occupazione registrata nel confronto trimestrale si associa alla sostanziale stabilità del numero di persone in cerca di occupazione e alla diminuzione di quello degli inattivi (-0,8%, pari a -110mila unità).
Per quanto riguarda il dato tendenziale, rispetto a novembre 2020, il numero di occupati è superiore del +2,2% (+494mila unità); l'unica variazione ancora negativa si registra per i lavoratori tra i 35 e i 49 anni, ma solo per effetto della componente demografica. Il tasso di occupazione – in aumento di 1,6 punti percentuali – sale infatti per tutte le classi di età.
Rispetto ad un anno fa, inoltre, diminuisce sia il numero di persone in cerca di lavoro (-2,2%, pari a -53mila unità), sia l'ammontare degli inattivi tra i 15 e i 64 anni (-4,6%, pari a -633mila), valore quest'ultimo che era aumentato in misura eccezionale all'inizio dell'emergenza sanitaria.