Il neo presidente della Rai, definita la più grande azienda culturale del Paese, ha postato sul suo account Twitter il seguente messaggio:

«Sono a Tel Aviv da tre giorni, viaggio molto interessante. Domani parteciperò a Gerusalemme alle celebrazioni per il 65esimo anniversario del rastrellamento del ghetto di Roma, poi conferenza all'Istituto italiano di cultura.»

Se l'italiano non è un'opinione, secondo Foa, i cittadini dello Stato ebraico di Israele, il 16 ottobre di ogni anno "celebrano", e quindi lodano, esaltano, glorificano, festeggiano... il rastrellamento degli ebrei romani da parte delle S.S. che in quel sabato del 1943 catturarono 1024 persone, tra cui oltre 200 bambini, per le vie e le case del portico di Ottavia, che due giorni dopo, chiusi in diciotto vagoni piombati, dalla stazione Tiburtina vennero mandati a morire ad Auschwitz. Solo alcuni di loro riuscirono a tornare.

E naturalmente, ai festeggiamenti, partecipa anche Foa!


Quanto sopra riportato, ovviamente, non corrisponde a realtà, escluso l'incredibile errore fatto dal presidente della Rai che ha utilizzato il termine celebrazioni al posto del termine commemorazione.

Un errore che nessuno avrebbe sottolineato se a farlo non fosse stato un "giornalista", che con l'uso delle parole dovrebbe avere una certa dimestichezza e che adesso ricopre la carica di presidente della più grande azienda culturale del Paese. Se il buongiorno si vede dal mattino...

 

Nota. La foto dell'articolo è naturalmente un fotomontaggio per introdurne il contenuto.