"Ci ha lasciato il nostro Niccolò. Non ci sembra possibile ma purtroppo è così. Il nostro dolore è grande, immenso, quasi non possiamo crederci: tre giorni fa abbiamo lavorato ancora insieme. Cosa possiamo dire di lui? Un grande, carissimo amico, un professionista eccezionale, colto e intelligentissimo, di una generosità infinita. Ci mancherai immensamente, e ci domandiamo come potremo fare senza di te. Niccolò caro, Niccolò carissimo, ti abbiamo voluto tanto bene, te ne vorremo sempre.Addio, ciao. Per noi sei sempre qui, tra noi, nei nostri cuori.Un forte, fortissimo abbraccio".

Così le parole con cui Silvio Berlusconi ha annunciato la scomparsa del suo storico avvocato, Niccolò Ghedini. Nato a Padova 62 anni fa, dopo essersi laureato in giurisprudenza a Ferrara, ha continuato nella sua città natale, insieme alle sorelle maggiori, l'attività dello studio legale avviato dal padre Giuseppe.

Ghedini era conosciutissimo per esser stato per molti anni legale di fiducia di Silvio Berlusconi e allo stesso tempo parlamentare dei partiti che di volta in volta il suo assistito fondava e/o riesumava, spesso mischiando l'attività pubblica a quella professionale, a supporto delle esigenze del suo assistito, alle prese con nuove indagini e nuove cause giudiziarie.

Indubbia la fedeltà nei confronti di Berlusconi, anche se negli ultimi anni, pur continuando il suo impegno nel partito, aveva lasciato ad altri l'assistenza legale del leader di Forza Italia.

Ghedini ha cominciato a fare politica negli anni settanta nel Fronte della Gioventù, organizzazione giovanile del Movimento Sociale Italiano, passando poi al Partito Liberale Italiano. Segretario dell'Unione delle Camere Penali Italiane a metà degli anni novanta, nella seconda Giunta presieduta da Gaetano Pecorella e nella prima presieduta da Giuseppe Frigo, si avvicinò a Forza Italia e a Silvio Berlusconi, di cui divenne avvocato personale.Nel 2001 è stato eletto alla Camera dei deputati nelle file di Forza Italia nel collegio uninominale di Este, nel 2006 è stato eletto al Senato, nel 2008 alla Camera e nel 2013 al Senato. Dal 2005 ricopre l'incarico di coordinatore regionale di Forza Italia in Veneto. Con la sua attività parlamentare si è attirato le dure critiche dell'opposizione, del mondo intellettuale e di parte della magistratura.Hanno suscitato polemiche alcune sue dichiarazioni in difesa di Silvio Berlusconi, come quella in cui l'avvocato padovano sosteneva che la legge non si applica necessariamente allo stesso modo per tutti i cittadini (in occasione del dibattito sulla costituzionalità del Lodo Alfano, che avrebbe garantito la sospensione dei processi penali - ferme restando le fasi precedenti il rinvio a giudizio e le indagini improcrastinabili - alle quattro più alte cariche dello Stato) e quella in cui, in relazione ai rapporti intrattenuti dal suo assistito con le escort a Palazzo Grazioli e Villa Certosa, ha coniato l'espressione «utilizzatore finale e quindi mai penalmente punibile», per argomentare l'esclusione di perseguibilità giudiziaria di Berlusconi nelle inchieste e nei procedimenti a suo carico.Il 16 novembre 2013, con la sospensione delle attività del Popolo della Libertà, aderisce a Forza Italia. Il 24 marzo 2014 diventa membro del Comitato di Presidenza di Forza Italia.Nel giugno del 2016 Berlusconi, in convalescenza per un'operazione al cuore, gli lascia in mano le chiavi del partito, affiancato da Gianni Letta.Nel gennaio del 2018, insieme a Sestino Giacomoni e Antonio Tajani, si occupa di vagliare le candidature in vista delle elezioni politiche; Ghedini stesso verrà rieletto senatore. (fonte Wikipedia)

Il suo decesso, avvenuto mercoledì 17 agosto, è da attribuirsi ad una polmonite probabilmente contratta per il suo stato di paziente immunodepresso, risultatagli fatale perché affetto da una grave forma di leucemia per la quale, al San Raffaele di Milano, era stato sottoposto nei mesi scorsi ad un trapianto di midollo.

Naturalmente numerosi i messaggi di cordoglio degli esponenti del centrodestra, con Antonio Tajani che ha scritto: "La scomparsa di Niccolò Ghedini ci lascia un dolore immenso. Se ne va un grande amico con il quale abbiamo condiviso tante battaglie importanti per il Paese. Rimarrà per sempre il suo grande contributo a migliorare la giustizia in Italia. Ciao Niccolò, riposa in pace".

Al di là dell'umana comprensione e del giusto cordoglio che conoscenti, amici e parenti debbano ad un persona scomparsa, che non se ne faccia però un esempio di eroe civile, perché la commistione tra politica e affari personali a supporto del suo principale assistito ci dice che quanto fatto da Ghedini nel corso della sua carriera politica e professionale è l'esatto opposto di ciò che ci si dovrebbe attendere da chi ricopra un incarico pubblico.


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