La Malattia di Kawasaki è una vasculite che colpisce i vasi sanguigni, solitamente rara nei bambini tra 1 e 8,10 anni.
Questa malattia è caratterizzata da febbre prolungata, esantema, congiuntivite, infiammazione delle mucose e ingrossamento dei linfonodi.
La malattia non ha un agente eziologico conosciuto, ma sembra una risposta anomala a stimoli infettivi oppure una semplice risposta anomala del sistema immunologico o una vera e propria patologia autoimmune (come se l'organismo reagisse in modo anomalo contro se stesso).
Se non intervengono complicanze cardiache, la malattia di solito ha decorso benigno e la mortalità è bassa, intorno all'1%.
Alcuni medici di Bergamo avevano segnalato, durante l'epidemia di coronavirus, un aumento di casi di malattia simile alla Kawasaki, un aumento di circa 30 volte che non poteva passare inosservato.
Casi simili sono stati osservati anche negli Usa, a New York, e nel Regno Unito, Inghilterra sud-orientale.
Tutti i piccoli pazienti sono sopravvissuti e 8 dei 10 bambini portati in ospedale dopo il 18 febbraio 2020 sono risultati positivi al virus Sars-CoV-2 in test anticorpali.
I bambini che si sono ammalati durante la pandemia hanno mostrato sintomi più gravi di quelli diagnosticati nei cinque anni precedenti.
Tutti numeri piuttosto bassi per trarre conclusioni, ma le segnalazioni sembrano giungere anche da altre parti del mondo.