Dato che, anche in base a quanto dichiara lo stesso Governo, il commercio con i Paesi extra Ue è importante, se non fondamentale, per far crescere l'economia dell'Italia, osservarne l'andamento non è superfluo.

Secondo l'Istat, marzo 2019, rispetto a febbraio, ci consegna una stima congiunturale delle esportazioni extra Ue in calo con un -0,4%, mentre aumentano le importazioni del +0,4%.


Il dato negativo ha comunque una sua spiegazione: la vendita di navi a febbraio. Se lo calcoliamo al netto di questo specifico flusso, che ha carattere occasionale, allora le esportazioni sarebbero in aumento del +1,5%. L'incremento congiunturale dell'import è caratterizzato dai beni di consumo durevoli (+10,0%) e da quelli non durevoli (+2,5%). Gli acquisti di beni intermedi (-1,6%) sono invece in diminuzione.


Su base trimestrale, periodo gennaio - marzo, la dinamica congiunturale dell'export verso i paesi extra Ue risulta positiva del +0,3%, con una crescita più consistente (+1,6%) al netto dei prodotti energetici.


Su base tendenziale, rispetto a marzo 2018, le esportazioni verso i Paesi extra Ue sono in calo del -2,7%, con una contrazione importante per energia (-16,4%) e beni strumentali (-11,5%). Le importazioni registrano un lieve calo tendenziale (-0,5%) determinato dall'energia (-9,6%).

A marzo 2019, sempre su base tendenziale, l'export è in forte diminuzione su base annua verso i paesi MERCOSUR (-18,4%), Turchia (-14,9%) e Stati Uniti (-11,0%). In aumento le vendite di beni verso Svizzera (+17,3%) e Giappone (+6,1%).

Gli acquisti da paesi OPEC (-12,5%), Russia (-12,0%), Turchia (-9,8%) e India (-8,5%) registrano decrementi tendenziali molto più ampi della media delle importazioni.


Il saldo commerciale a marzo 2019 è stimato pari a +3.415 milioni, in diminuzione rispetto a +3.833 milioni di marzo 2018. Nel primo trimestre 2019 diminuisce il surplus nell'interscambio di prodotti non energetici (da +14.608 milioni nel primo trimestre 2018 a +14.421 milioni nel primo trimestre 2019).