Varata la legge di bilancio 2017 all'insegna del #passodopopasso
... il disegno che vien fuori unendo i puntini come nella Settimana Enigmistica. Utilizzando questa immagine, Matteo Renzi ha introdotto i provedimenti della legge di stabilità 2017 che, secondo qanto da lui affermato, sarebbe la "quarta" del suo Governo, aggiungendo a quella del 2015 e del 2016 anche il provvedimento per gli 80 euro!
Questo lo spirito della conferenza stampa: sottolineare tutto ciò che, secondo lui, il suo Governo ha fatto di buono finora con le precedenti leggi di stabilità per poi aggiungervi, elencandoli, tutti i nuovi "fantastici" provvedimenti che entreranno in vigore nel 2017. Il tutto per dimostrare che passo dopo passo...
In pratica, Renzi ha voluto far vedere che se finora non ha fatto miracoli è solo perché lui non vuole dirlo, anche se ci sono i risultati a dimostrarlo. Almeno secondo quanto lui pensa di se stesso e dei suoi provvedimenti passati. Pertanto, inutile riproporli.
Vediamo quindi quelli per il 2017. Come già ampiamente annunciato vi è il blocco delle clausole di salvaguardia a cui sono stati destinati 15,1 miliardi di euro. A questo di aggiunge il pacchetto su investimenti e competitività, le misure sociali e quelle su pensioni, lotta alla povertà e contratto degli statali. Al pacchetto si aggiungono 2 miliardi di effetto trascinamento delle misure già adottate con l'ultima legge di Stabilità.
Nel complesso, la manovra varrà 26,5 miliardi di euro con un deficit del 2,3% ed un Pil previsto all'1%, anche se Renzi e Padoan giurano che sarà superiore!
La manovra è stata accompagnata da una coloratissima presentazione composta da ben 33 slide, intitolata #passodopopasso. A guardare solo le slide, gli investimenti del Governo parrebbero stratosferici, visto che i miliardi sono distribuiti a pioggia.
Quindi è meglio rimanere alla cronaca per avere un quadro più esatto. Di seguito sono riportati alcuni dei punti rilevati dalla conferenza stampa, in attesa di un documento cartaceo della presidenza del Consiglio.
Sulla competitività le risorse saranno destinate soprattutto al Piano Industria 4.0 con ammortamenti al 140% per chi investe in macchinari e beni e del 250% per gli investimenti in innovazione. Pier Carlo Padoan, ha ricordato che il pacchetto competitivià, mettendo assieme sia gli investimenti pubblici sia quelli privati, sarà nel 2017 di 2,5 miliardi.
Per quanto riguarda le tasse, l'Ires scenderà dal 27,5% al 24%. Mentre per alcuni contribuenti quali piccoli negozianti e artigiani ci sarà la possibilità di accedere alla cosiddetta Iri al 24%, invece dell'Irpef che prevede aliquote fino al 43%. Sarà abolita l'Irpef agricola e ci saranno anche provvedimenti che riguardano l'Iva.
Sulle pensioni, il Governo ha stanziato 1,9 miliardi nel 2017, confermando la quattordicesima per le pensioni più basse oltre al meccanismo dell'Ape, sindacati permettendo, che consentirà di lasciare il lavoro prima del previsto con il 95% della pensione.
Gli stanziamenti per la sanità sono confermati a 113 miliardi, di cui 1 sarà dedicato alle assunzioni.
Al rinnovo dei contratti nel pubblico impiego sono destinati 1,9 miliardi di euro, mentre 3 miliardi andranno agli enti territoriali.
Vengono confermate le proroghe delle detrazioni per lavori di ristrutturazione ed ecobonus. Questi provvedimenti saranno estesi anche agli alberghi.
Per gli interventi nel sociale, che comprenderanno anche degli interventi per la lotta contro la povertà, sono stati stanziati 600 milioni.
Per quanto riguarda le entrate necessarie alle coperture della manovra, queste sono alcune delle voci che sono state indicate. La spending review porterà 3,3 miliardi di euro, mentre altri 1,2 miliardi di risparmi arriveranno dalla sanità, grazie agli acquisti Consip. Dalla soppressione di Equitalia arriveranno altri 4 miliardi, e, grazie ad una nuova voluntary disclosure, lo Stato incasserà altri 2 miliardi.
Una manovra referendaria? Questo è quanto la presentazione faceva intuire. Andrà comunque valutata nel dettaglio, tenendo conto del placet di Bruxelles e degli eventuali interventi di modifica e/o integrazione che si riterranno necessari durante il passaggio parlamentare.