L’Ici non pagata a suo tempo dagli enti ecclesiastici per la deroga bocciata dalla commissione Ue come aiuto di Stato va recuperata. Lo chiede, nelle sue conclusioni diffuse ieri, l’avvocato generale della Corte Europea.

La storia risale al 2010, quando l'Antitrust Ue aveva aperto un'indagine dopo una serie di denunce per concorrenza illecita, tra cui la scuola Montessori.

Bruxelles aveva quindi chiarito che il "sistema italiano di esenzioni all'Ici concesse a enti non commerciali per scopi specifici tra il 2006 e il 2011 era incompatibile con le regole Ue sugli "aiuti di Stato", in quanto conferiva di fatto "un vantaggio selettivo" alle attività commerciali svolte negli immobili di proprietà della Chiesa rispetto a quelle portate avanti da altri operatori.

L'avvocato generale, che oggi propone alla Corte di ritenere recuperabile l'aiuto di Stato già dichiarato illegittimo dalla Commissione nel 2012, perché "l'impossibilità di recupero dell'aiuto a causa di difficoltà organizzative imputabili allo Stato (nella specie: mancata predisposizione di adeguate banche-dati) non giustifica un'eccezione alla regola per cui gli aiuti di Stato illegali vanno recuperati".