Dopo il precedente tentativo di circa un mese fa, stavolta sembra andata in porto l'estrazione del primo campione di roccia prelevato dal rover Perseverance dal suolo di Marte.
Il trapano a percussione a punta cava montato sul braccio robotico ha praticato un foro delle dimensioni di una matita si di una roccia simile ad una valigetta, acquisendo per la prima volta un campione di suolo da un altro pianeta, che verrà conservato in una provetta già predisposta all'interno della punta del trapano.
Dopo aver acquisito il campione, il braccio robotico l'ha mostrato alla telecamera del Rover perché ne riprendesse l'immagine in modo da assicurare i tecnici che dalla Terra seguono la missione che tutto il processo si fosse svolto correttamente. Dal centro di controllo hanno deciso di ripetere quest'ultimo passaggio per avere ulteriore conferma del successo dell'operazione, in quanto la precedente immagine, a causa delle scarse condizioni di luce, non risulta perfettamente chiara.
Il rover Perseverance, progettato dalla NASA, dallo scorso febbraio si trova nel cratere marziano denominato Jezero, una depressione larga 45 km, a circa 20 gradi a nord dell'equatore. Una località non scelta a caso, perché miliardi di anni fa potrebbe aver ospitato un lago. Ed è sulla base di tale ipotesi che gli scienziati pensano di poter trovare nel campione recuperato dei sedimenti che dimostrino la presenza, in passato, di vita microbica.
Crediti immagine: NASA/JPL-Caltech/ASU/MSSS