Per diverso tempo i mercati emergenti hanno incantato i trader con i loro tassi di crescita molto alti.
Adesso però le spine stanno venendo fuori e pungono forte. I casi di Argentina, Brasile e Turchia, senza dimenticare Sudafrca e Messico, non sono i soli e neppure i primi.
In Brasile, nonostante i numerosi interventi della Banca centrale, non si è fermata la discesa del Real. Stessa sorte per il peso argentino che da gennaio 2018 ha perso oltre il 20% del proprio valore nei confronti del dollaro, con conseguente aumento dell'inflazione che ha portato a una crescita del costo della vita pari al 30%. E neppure l'intervento del FMI sembra arginare le vendite sulla valuta argentina.
Per questo motivo gli investitori adesso guardano con maggiore sospetto e diffidenza ad alcune realtà minori.