“Gli operatori sanitari sono sull’orlo di una crisi di nervi. Le condizioni estreme   in   cui   medici   e   infermieri   dei   reparti   ospedalieri   di internistica sono costretti a prestare la propria opera professionale sono la causa principale dello stress accusato s ul posto di lavoro cui da tempo sono sottoposti”, dichiara il Segretario Nazionale della UGL Salute  Gianluca  Giuliano.
“Il  burnout  potrebbe  spingere  quasi  la metà di loro, parliamo secondo un recente studio del 52% tra i medici e il 49% tra gli infermieri, a dimettersi non  essendo più in grado di sopportare il carico psicologico dei disagi dovuti a mancanza di riposo figlia  di  turni  massacranti  che  si  succedono  senza  soluzione  di continuità  a  causa  della  carenza  degli  organici.  A  questo  vanno  ad aggiungersi i rischi di aggressioni fisiche e verbali e la mancanza di riconoscimenti  concreti  del  ruolo  professionale  svolto.  Tra  le  varie proposte che abbiamo formulato nel corso degli ultimi anni quella di istituire  dei  centri  di  ascolto  in  grado  di  intercettare  l e  criticità vissute dai professionisti è caduta nel vuoto.Chiediamo per questo al Ministro  Schillaci  di  attivarsi  con  urgenza  per  far  fronte  a  questo malessere  generalizzato  che  rischia  di  svuotare  le  corsie  di  altre ingenti  unità  di  operatori  sanitari.  Per  restituire  entusiasmo  non basta  parlare  dei  soli,  comunque  dovuti,  riconoscimenti  economici che  allineino  gli  emolumenti  dei  nostri  professionisti  a  quelli  della media europea ma di un miglioramento delle condizioni di lavoro che sia il volano, per chi  è in servizio e svolge un’attività così importante per la nazione, a proseguire e per i giovani lo stimolo ad avvicinarsi a tutte le professioni sanitarie con entusiasmo e passione”.


Fonte:

IL DISPACCIO
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