E adesso Matteo come farà senza Luca? Matteo, ovviamente, è Salvini e Luca è Morisi, spin doctor, guru, ideatore... vedete voi... della cosiddetta Bestia, la macchina da guerra della propaganda leghista, anzi, salvinista. 

Luca Morisi non ne è più alla guida. In base alle cronache ufficiali è lui che ha deciso di andarsene, esclusivamente per motivi personali.

“Cari amici, mi avete scritto in tanti. Ringrazio tutti per l’interesse e l’amicizia. Sto bene, non c’è alcun problema politico, in questo periodo ho solo la necessità di staccare per un po’ di tempo per questioni famigliari. Un abbraccio e ancora grazie”.

Così ha scritto l'ex guru in una lettera inviata a tutti i parlamentari del Carroccio. 

Ma nessuno crede alla versione delle "questioni famigliari" e, pertanto, si riconcorrono le ipotesi. Da un lato si parla di frizioni frequenti e sempre più inconciliabili tra lui e Salvini, dall'altro lo si identifica come ultima vittima di Giancarlo Giorgetti, ormai da molti indicato come vera guida della Lega.

Comunque, che Morisi se ne sia andato di sua volontà o sia stato messo alla porta, poco cambia. Il problema del suo addio è in ogni caso legato al fatto che la sua "strategia comunicativa", definiamola così, ormai non incideva più ed il sorpasso di Giorgia, intesa come Meloni, su Matteo ne era la riprova e continuare come prima, pertanto, sarebbe stato inutile e controproducente.

Che qualcosa già negli ultimi giorni fosse cambiato nella comunicazione social dell'influencer specializzato in politica, Matteo Salvini, era evidente a tutti: niente più colazione al mattino, niente pranzo e neppure niente cena. Prima sapevamo che cosa il "capitano" (anche tale appellativo era un'idea di Morisi, perché duce sembrava troppo) avesse mangiato ad ogni ora del giorno, adesso non più. Ma non solo è scomparsa la nutella, la pizza, la pastasciutta, la polenta e chi più ne ha più ne metta... ma sono scomparse anche principesse e fidanzate! Pure loro vittime dell'astro calante del capitano. E che l'ala governista sia responsabile di tutto questo pare dimostrarlo il fatto che di sbarchi e Lamorgese si sia smesso di parlarne e certo non più come in precedenza.

Quindi, d'ora in poi assisteremo, forse, ad un Salvini istituzionale, inamidato e meno "pop" rispetto al precedente. Insomma, un Salvini più politico e meno influencer. Riuscirà ad essere altrettanto credibile? Gli sarà sufficiente per salvare la cadrega da segretario? Chi vivrà, vedrà. Ma non ci sarà molto da aspettare. Dopo metà ottobre, con i risultati definitivi delle amministrative, riusciremo a saperlo. 

Intanto, basti ricordare che nelle principali città in cui si vota il centrodestra è tutt'altro che vincente e in Calabria, se il centrosinistra avesse puntato su un unico candidato, quello sponsorizzato da Salvini sarebbe stato, come gli avrebbe fatto dire Morisi, "asfaltato".