È stato pubblicata la versione cartacea di un entusiasmante romanzo, uno dei primi del 2018. Il suo titolo è “Il figlio del drago”. L’autore è Mimmo Parisi, cantautore e chitarrista rock bolognese. A seguire, una sintesi del contenuto narrativo.
Passo del Lupo è un paesino socialmente avanzato. Tutti i cittadini, all'insegna della vera democrazia, partecipano alle cariche direttive. Paradossalmente, la sicurezza economica e sociale non riesce a rendere felici gli abitanti. Un giorno nella piccola stazione scende un individuo. Prima dell'arrivo di Vlad Tepes non c'erano morti ammazzati. Il maresciallo del posto pensa che siano vittime di un vampiro. Quando Vlad è stanato, fugge in volo: lui non sapeva nemmeno di esserne capace. Così come gli abitanti del piccolo ma emancipato centro non sospettavano di essere, a dispetto del loro modernismo, ancora mentalmente medievali. E di credere nei vampiri.
Di Vittorio Sgarbi, personaggio molto conosciuto per il suo carattere non proprio tranquillo, si segnala il volume “Dal mito alla favola bella”.
Libro con il quale Sgarbi continua il percorso per comporre una storia e geografia dell’arte in Italia. Con Venezia si apre, nel segno del mito, questo quinto volume, in una luce che, per l’ultima volta, si diffonde in tutta Europa. Dopo i fasti di Tiepolo, Canaletto e Canova, iniziano, infatti, esperienze artistiche meno clamorose, eppure non meno straordinarie. In un itinerario che, da Venezia, ci porta a Roma, a Napoli, risale in Toscana e in Emilia in un arco temporale che dalla seconda metà del Settecento ci conduce ai primi decenni del Novecento, approdiamo, infine, a Milano, alla soglia delle avanguardie e in un momento in cui l’Italia sembra recuperare, con Boldini e la Belle Époque, “la favola bella”, appunto, una nuova e diversa centralità.