Per i prossimi tre mesi l'Associazone Rousseau taglia alcuni servizi al Movimento 5 Stelle, perché i suoi portavoce hanno smesso di pagare
«Volevo solo dirvi che io sono ottimista. Che il MoVimento ce la farà, che con l’aiuto di tutti otterrà di nuovo grandi risultati. Negli ultimi otto anni abbiamo affrontato anche momenti difficili, ma siamo sempre riusciti a rialzarci. Volevo dirvi che ce la faremo, volevo dirvi di non scoraggiarvi, di guardare sempre avanti e mai indietro».
Questo è quello che Di Maio ha detto agli attivisti. Ma, sempre in giornata, l'Associazione Rousseau che ha indirettamente fatto sapere che i "portavoce" del Movimento hanno smesso di finanziarla.
A seguito di ciò, ha interrotto alcuni dei servizi finora erogati, mentre. Rimarranno attivi, almeno "per ora", quelli definiti essenziali alla funzionalità del Movimento stesso.
"Come già anticipato, infatti, in assenza delle entrate previste non risultano ovviamente più sostenibili le spese necessarie per supportare specifici servizi che devono essere quindi ridotti, sospesi o slittati nel tempo"
dicono dall'Associazione Rousseau, aggiungendo che in questa prima fase verranno coinvolte otto aree.
La stessa Associazione ha però tenuto a precisare che "garantisce l’infrastruttura organizzativa, amministrativa, burocratica, tecnologica e comunicativa, nonché la tutela legale e le attività di formazione necessarie per oltre 2000 eletti e 170 mila iscritti al MoVimento 5 Stelle e che svolge questa attività con enorme impegno, sacrificio e trasparenza pubblicando tutti i dettagli e le attività svolte nel bilancio annuale dell’associazione", ricordando inoltre che "il meccanismo di sostentamento attraverso il contributo dei portavoce di 300 euro è quello adottato negli ultimi due anni, dopo averne sperimentati diversi nei tredici anni precedenti senza mai aver attinto a finanziamenti pubblici"."Continuiamo ad augurarci - conclude l'Associazione Rousseau - che nel rispetto di tutti gli eletti che, con coerenza, lealtà e onestà onorano gli impegni presi e anche verso tutti gli iscritti, chi ha la responsabilità di far rispettare le regole la eserciti con giustizia ed equità in modo da poter consentire – come è giusto che sia – che gli attivisti del MoVimento possano continuare ad avere lo spazio e le possibilità di partecipazione che meritano".
Come interpretare la nota dell'Associazione Rousseau? Con il fatto che in Parlamento gli eletti pentastellati ormai sono un gruppo solo nominalmente, che la piattaforma Rousseau non è più credibile neppure per la maggior parte di loro e che i prossimi "stati generali" del Movimento potranno diventare non tanto l'occasione per serrare le fila e continuare, quanto quella di scindersi e frammentarsi... con Alessandro Di Battista, che sempre più irrefrenabile, ha iniziato a scalpitare: