Giovedì, il presidente del Coniglio Conte ha incontrato a Palazzo Chigi il presidente della Regione Puglia Emiliano, il presidente della Provincia di Taranto Gugliotti, il sindaco di Taranto Melucci, i sindaci di Massafra, Statte, Crispiano, Montemesola e i vertici sindacali di Cgil, Cisl, Uil, Ugl, Usb, Fiom Cgil, Fim Cisl, Uilm Uil e Confindustria.

Tema dell'incontro, riassumere ufficialmente alle parti sociali le motivazioni che hanno portato ArcelorMittal ad avviare le procedure per sciogliersi dal contratto che la impegnava nell'acquisto degli impianti ex-Ilva.

Oltre a ricordare le richieste presentate dai due Mittal (padre e figlio) - ripristino dello scudo penale, modifica del piano ambientale, ridimensionamento produttivo a quattro milioni di tonnellate, licenziamento di 5 mila lavoratori, insieme alla messa in discussione del ritorno al lavoro dei 2 mila attualmente in amministrazione straordinaria - Conte ha invitato governo e parti sociali a restare uniti. Il premier ha poi riferito di aver proposto a Mittal di aprire un tavolo per trasformare Taranto in un hub internazionale per la "transizione energetica", ma la proposta non è stata accolta, al pari dell'impegno da parte del Governo di intervenire su una parte delle spese per la bonifica del territorio.

Sottolineando come quanto messo in atto da ArcelorMittal sia stata una mossa preparata da tempo e, pertanto, non legata certo al cosiddetto scudo penale, Conte ha proposto un tavolo permanente sullo stabilimento siderurgico, per preservare quello che ha definito un polo "strategico per il Paese", chiedendo unità d'intenti anche alle opposizioni.

I sindacati hanno invitato il Governo a reintrodurre lo scudo penale per togliere ogni alibi legale agli indiani, ribadendo l'impossibilità di fermare la produzione di acciaio, soprattutto a Taranto, non solo a salvaguardia dell'occupazione locale, ma anche del sistema produttivo nazionale.

Più tardi, in una trasmissione televisiva, il premier Conte ha detto che sugli impianti ex-Ilva tutte le ipotesi sono in campo, anche la nazionalizzazione.

Da venerdì, tutti i lavoratori del gruppo ArcelorMittal sono in sciopero per 24 ore a partire dalle ore 7. Lo sciopero è stato indetto da Fim, Fiom e Uilm.