A Torino è stato rinviato il "Consiglio aperto e congiunto, tra Regione e Comune di Torino, sulle prospettive del settore auto", previsto per oggi, dopo che Fca ha annunciato che non vi avrebbe partecipato.

Lo ha annunciato ieri il presidente del Consiglio regionale del Piemonte Nino Boeti: «FCA mi ha comunicato ufficialmente la decisione di declinare la partecipazione al Consiglio Aperto sul settore automobilistico in programma domani mattina, confermando la disponibilità ad un successivo confronto.

La decisione è conseguenza delle misure presenti all'interno della legge di Bilancio e del possibile impatto sul mercato: senza un approfondito esame della manovra, FCA non è in grado, al momento, di confermare il piano industriale né di avanzare altre proposte.

Comprendiamo le difficoltà di FCA ma non possiamo non esprimere il nostro disappunto per il rinvio di un appuntamento al quale abbiamo lavorato da molti mesi e che avrebbe rappresentato un importante momento di confronto sul futuro dell'automotive nella nostra Regione.

Chiederemo oggi stesso a FCA di definire una nuova data in tempi assai brevi, comunque entro il mese di gennaio e quindi a legge di Bilancio approvata, affinché il confronto previsto per domani possa avvenire quanto prima.»

A Boeti la decisione di FCA è stata fatta pervenire dal responsabile dell'azienda per l'Emea, Pietro Gorlier con questa lettera: «Negli ultimi giorni, lo scenario è stato significativamente modificato da interventi sul mercato dell'auto in discussione all'interno della Legge di Bilancio, che a nostro avviso alterano l'intero quadro d'azione all'interno del quale il piano per l'Italia era stato delineato. Se tale intervento fosse confermato fin dal 2019 si renderà necessario un esame approfondito dell'impatto della manovra e un relativo aggiornamento del piano.»

Ovviamente tali affermazioni hanno ricevuto diversa interpretazione.

Questa è quella del presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino: «Quello che davvero inquieta è lo scenario di incertezza per l'intero settore dell'auto che riguarda in ultima istanza i consumatori. Inquieta questa non certezza delle politiche del governo in un settore strategico per il Piemonte e per l'Italia.

C'è il rischio che l'incertezza costringa a rivedere gli impegni presentati da Fca ai sindacati, che non risolvevano tutti i problemi ma indicavano una strada positiva. All'incertezza sulla Tav, si aggiunge l'incertezza nel settore automotive. Questo non depone a favore della nostra regione. Ci auguriamo che entrambe queste incertezze possano essere dissipate.»


Dario Basso, segretario della Uilm di Torino: «Mai come questa volta l'assenza di Fca è giustificata. Fermo restando che il provvedimento "bonus malus" del governo sarà da valutare nella formulazione definitiva è chiaro che un'eventuale penalizzazione di alcuni modelli a vantaggio di altri avrebbe impatti negativi sull'industria automobilistica italiana e quindi sull'occupazione del settore. Il comparto non è ancora del tutto attrezzato per affrontare il salto tecnologico verso l'elettrificazione e l'ibridazione dei propulsori. Penalizzarlo proprio in questo momento sarebbe una mossa autolesionista.»


Alle critiche ha risposto Giorgio Bertola, il candidato 5 Stelle alla guida della regione alle prossime elezioni regionali in Piemonte: «Chiamparino al posto di strumentalizzare la vicenda per fare campagna elettorale ed attaccare il Governo con sterili polemiche pensi piuttosto a lavorare all'obiettivo comune di una piena occupazione coniugata con il rispetto dell'ambiente. Proprio come sta facendo il Movimento 5 Stelle a tutti i livelli.

La norma in discussione in Senato, come ha annunciato il Ministro Di Maio verrà rivista trovando un accordo tra le esigenze ambientali, di tutela della salute, del comparto produttivo e dei consumatori, favorendo l'acquisto di auto ecologiche. Una misura che va proprio nella direzione del piano Fca che, pur con anni di ritardo, ha scelto di puntare finalmente sull'elettrico.»