Caserta è diventata una città non a norma nel nome del dio danaro. Infatti si assiste inermi alla scomparsa delle piccole attività commerciali cittadine a tutto vantaggio dei centri commerciali di medie e grandi dimensioni.

È il caso anche e soprattutto della città di Caserta dove, dopo l'apertura del Centro Campania e la zona ZTL nel centro storico che hanno segnato un calo Delle vendite del 40% Delle vendite, apriranno altri tre centri commerciali. Il primo in via Borsellino, il LIDL, con una galleria per 6 negozi; il secondo presso il Parco degli Aranci costituito da un EUROSPIN più una dozzina di negozi e il terzo in via Falcone destinato ad ospitare solo negozi.

Questo segnerà il definitivo collasso dei piccoli commercianti in barba alla legge regionale n.1/2000 e la legge regionale n.1 del 9.1.2014 che sanciscono la tutela e la sopravvivenza Delle piccole attività commerciali. Il sindaco Marino, con tutta la giunta di centrosinistra, dovrebbe spiegare come sono stati valutati i criteri di impatto ambientale visto l'enorme danno economico che verrà a generarsi a discapito dei piccoli commercianti. Un piccolo esempio, per rendere l'idea, è il caso della vendita della frutta.

I piccoli negozianti vendono frutta esclusivamente italiana mentre, LIDL ed EUROSPIN vendono frutta impprtata dall'estero anche extra europeo. Questo comporta non solo la morte economica del piccolo venditore ma anche una perdita ingente comica per il produttore e quindi, in alcuni casi, tutto questo genera il fenomeno del Caporalato per far fronte alla perdita di guadagno è la conseguente non possibilità di assumere e pagare regolarmente gli operai.

La cosa che più stupisce oltre all'ormai noto silenzio della sinistra di governo cittadino, è l'assoluta assenza compiacente sul territorio cittadino al fianco dei cittadini dell'opposizione inerme ed inesistente. Il Sindaco è il primo responsabile dei diritti del cittadino e della tutela e lo sviluppo della vita economica della città. A Caserta però da due anni il Sindaco, coscientemente, è l'artefice dell'agonia silente in cui perversa la città.