Per Ryan (Oms) non è impossibile che la Covid possa causare 2 milioni di morti prima che un vaccino sia disponibile
Venerdì è stato chiesto al dottor Mike Ryan, che all'interno dell'Oms si occupa dell'emergenza coronavirus, se due milioni di decessi in tutto il mondo fossero possibili prima che un vaccino anti Covid possa essere disponibile.
"È certamente inimmaginabile, ma non impossibile", ha detto Ryan in una conferenza stampa presso la sede dell'OMS a Ginevra.
Ad oggi, in tutto il mondo, sono oltre 32 milioni le persone contagiate e quasi un milione le persone decedute a causa del Sars-CoV-2 da quando la malattia è comparsa per la prima volta in Cina alla fine del 2019.
E l'Europa, ormai, deve fare i conti con la ripresa del contagio con i nuovi casi che in alcuni Paesi sono maggiori rispetto a quelli registrati in Primavera.
Oggi nel Regno Unito sono stati 6.874 i nuovi casi di coronavirus registrati nelle ultime 24 ore con 34 morti, il cui numero non comprende però i dati della Scozia che oggi non sono stati forniti.
Per questo, il Governo medita un nuovo lockdown nazionale, mentre restrizioni vengono annunciate a Leeds, dove giovedì il consiglio comunale ha segnalato un "forte aumento" dei contagi, e in due delle più grandi città del Galles, Cardiff e Swansea, che metteranno in vigore nuove misure di contenimento dalle 18 di domenica. Ed anche a Londra i contagi aumentano, nonostante la città, rispetto a quella cui siamo abituati, sia da temdo una specie di città fantasma.
In Francia le cose vanno peggio con 16mila nuovi casi e 52 decessi registrati giovedì nelle ultime 24 ore: numeri, quelli relativi al contagio, quasi tre volte superiori a quelli del picco dello scorso aprile. E per tale motivo, dopo aver creato lockdown a macchia di leopardo, anche Parigi non esclude più la possibilità di un nuovo lockdown nazionale.
E la Spagna? Sono 12.272 i nuovi casi comunicati il 25 settembre. Questo fa capire che anche in quel Paese le cose non vanno bene e le nuove restrizioni imposte finora non sembrano fermare il contagio che dà segnali di incremento anche nei Paesi nordici, finora più virtuosi, come Germania e Danimarca.
In Israele, da venerdì pomeriggio, è scattato il nuovo lockdown nazionale come quello della scorsa primavera, anche se mal digerito da buona parte della popolazione.
Ma mentre l'Europa deve fare i conti con la seconda ondata, gli Stati Uniti sono sempre alle prese con la prima, tanto che la curva del contagio e quella dei decessi hanno ripreso a salire, anche a causa della lucida follia di un presidente che per farsi rieleggere al secondo mandato sta gestendo l'emergenza coronavirus con le armi della propaganda e non con quelle della scienza.
I due milioni di morti, mentre la stagione fredda è alle porte, potrebbero diventare realtà.