Al 1 maggio in Italia i contagiati totali da Covid-19, vale a dire gli attualmente positivi, le vittime e i guariti, sono 207.428, con un incremento rispetto a ieri di 1.965, mentre il numero totale di coloro che sono ancora attualmente positivi è di 100.943, seppure con una decrescita di 608 assistiti rispetto alle ultime 24 ore.

Nel dettaglio, i casi attualmente positivi sono 36.473 in Lombardia (+737 rispetto a ieri), 15.562 in Piemonte (+395), 9.484 in Emilia-Romagna (+208), 7.779 in Veneto, 5.373 in Toscana, 3.518 in Liguria, 4.446 nel Lazio (+56), 3.211 nelle Marche, 2.753 in Campania, 1.293 nella Provincia autonoma di Trento, 2.947 in Puglia, 2.171 in Sicilia, 1.115 in Friuli Venezia Giulia, 1.911 in Abruzzo, 757 nella Provincia autonoma di Bolzano, 204 in Umbria (+1), 744 in Sardegna, 92 in Valle d’Aosta, 727 in Calabria (+4), 193 in Basilicata e 190 in Molise (+2).

Tra gli attualmente positivi 1.578 sono in cura presso le terapie intensive, con una decrescita di 116 pazienti rispetto a giovedì, 17.569 sono ricoverati con sintomi, con un decremento di 580, mentre 81.796 sono in isolamento senza sintomi o con sintomi lievi.

Il numero complessivo dei dimessi e guariti sale invece a 78.249, con un incremento di 2.304 nelle ultime 24 ore, dove i nuovi deceduti sono stati 269, portandone il totale a 28.236.


Come diffuso in una nota del ministero, il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha firmato ieri il decreto ministeriale con cui vengono definiti i criteri relativi alle attività di monitoraggio del rischio sanitario (allegato 10 del dpcm del 26 aprile 2020) per l'evoluzione della situazione epidemiologica in Italia. 

L’allentamento del lockdown a partire dal 4 maggio, "può aver luogo solo ove sia assicurato uno stretto monitoraggio dell’andamento della trasmissione del virus sul territorio nazionale" riporta il decreto.

Per classificare il rischio sanitario connesso al passaggio dalla fase 1 alla fase 2 sono stati individuati alcuni indicatori con valori di soglia e di allerta che dovranno essere monitorati a livello nazionale, regionale e locale: indicatori di processo sulla capacità di monitoraggio; indicatori di processo e sulla capacità di accertamento diagnostico, indagine e gestione dei contatti; indicatori di risultato relativi a stabilità di trasmissione e alla tenuta dei servizi sanitari.  

Le soglie definite negli indicatori sono volte a mantenere un numero di nuovi casi di infezione da SarsCoV2 stabile (ossia un aumento limitato nel tempo e nello spazio), anche in ospedali, Rsa, case di riposo, e a impedire il sovraccarico dei servizi sanitari. Mentre i valori di allerta identificati serviranno per decidere eventuali revisioni delle misure adottate.