Mercoledì è stata registrata una nuova ondata di attacchi DDoS da parte di hacker filorussi a siti italiani. Responsabile il gruppo noname057(16) che sul proprio canale Telegram giustifica l'attacco come risposta ai 20 militari ucraini addestrati in Italia sul sistema antimissile Samp-T e alle parole di ieri della premier Giorgia Meloni secondo cui non ci sarebbero le condizioni per avviare negoziati sull'Ucraina. 

A frane le spese, tra gli altri, il ministero dei Trasporti, l'Autorità regolatrice dei trasporti e l'Atac di Roma. Da notare che intorno alle 9:30 anche il sito della Camera era irraggiungibile. Comunque, l'operatività dei siti è stata poi successivamente garantita.

L'Ansa ha riportato il seguente commento di un esperto in sicurezza informatica:

"Preoccupa che in queste ultime settimane si stia osservando una crescita di alcune botnet di recente genesi e che potrebbero essere utilizzate anche da gruppi pro-Russia negli attacchi. Le botnet sono gruppi di macchine compromesse e sotto il controllo di un attore che può utilizzarle per condurre diverse attività malevole, compresi gli attacchi DDoS. Nelle ultime settimane alcune botnet sono cresciute in modo preoccupante, come HinataBot nata ad inizio anno e che mostra capacità offensive e di crescita importanti. Lo stesso dicasi per altre due botnet denominate GoBruteforcer e KmsdBot. Queste botnet possono essere noleggiate da attori di vario tipo, sia da gruppi Pro-Russia così come da criminali informatici con finalità estorsiva".