Anche i militari italiani della missione UNIFIL in Libano hanno celebrato nei giorni scorsi la Santa Pasqua. Quest'anno la Pasqua per i caschi blu è stata un momento di particolare riflessione, in quanto i militari non sono solo impegnati operativamente a far rispettare la risoluzione delle Nazioni Unite 1701, ma anche a confrontarsi ogni giorno con l'emergenza coronavirus, in modo da tutelare oltre che sè stessi anche la popolazione locale.
Le pattuglie che ogni giorno sorvegliano la Blue Line, la linea di demarcazione tra Libano e Israele, si sono dovute adeguare adottando tutte le misure per prevenire la diffusione dell'epidemia riuscendo in questo modo ad evitare che l'impatto negativo della situazione sanitaria si ripercuotesse sulle attività operative.
Domenica 12 aprile, i caschi blu italiani, sia nella sede del Comando del settore Ovest a Shama, sia presso l'eliporto di Naqoura che nelle altri sedi dove è presente il personale italiano, si sono uniti per celebrare la ricorrenza religiosa, che quest'anno a causa del COVID-19 ha avuto un significato molto più profondo.
Alla messa che è stata celebrata presso il Comando del Sector West, unità multinazionale, al comando del Generale B.Fulco, ha partecipato anche il Generale Stefano del Col, l'Head of Mission e Force Commander di UNIFIL. Anche in Libano i riti della Santa Pasqua hanno seguito la tradizione dal Giovedi Santo alla Via Crucis del Venerdi Santo, alla Santa Messa della domenica.
E' stata una celebrazione che ha visto una partecipazione particolarmente sentita non solo dai militari italiani, e che ha visto il rispetto di tutte le misure di prevenzione contro il coronavirus come il distanziamento sociale, che tutti i militari devono rispettare.
Le celebrazioni della Settimana Santa sono state anche un momento importante per i militari per poter stare vicino alle loro famiglie se non fisicamente almeno spiritualmente.