Danilo Toninelli, ministro delle Infrastrutture 5 Stelle, oggi si compiace per l'approvazione al Senato del decreto "sblocca cantieri" che dovrà adesso passare al vaglio della Camera per l'approvazione definitiva.
«Presto - ha detto Toninelli - avremo tutti gli strumenti per far partire più rapidamente tanti appalti e per riavviare opere ferme o a rilento per decine di miliardi. Sosteniamo in modo concreto l'economia del Paese. Avanti così».
Il decreto approvato questo giovedì con 142 voti a favore, 94 contrari e 17 astenuti ha visto l'uno contro l'altro 5 Stelle e Lega, per la volontà del partito di Salvini di volerne rivedere alcune norme, inserendo modifiche che, secondo molti, rischierebbero di favorire l'assegnazione degli appalti anche ad aziende legate alla criminalità organizzata.
Tali modifiche sono state comunque approvate, anche se in parte rivedute, per cercare di limitarne gli effetti. Un successo per Salvini che Di Maio e i suoi, disperatamente, cercano di far passare come anche un successo del Movimento.
Ma non tutti i parlamentari grillini sono d'accordo. La senatrice Paola Nugnes, come dimostra il seguente post su Facebook, la pensa diversamente, aggiungendo che «il Movimento 5 Stelle ha provveduto solo ad evitare il peggio del peggio...»
Poco prima la senatrice Nugnes aveva parlato di mobbing e bossing spiegando che «quando il Mobbing è una strategia d'azione del gruppo si parla, in genere, di "Bossing".
Il Bossing è una forma di pressione psicologica che viene programmata dai vertici ai danni di soggetti da eliminare, da isolare o da neutralizzare».
«Questo fenomeno politico - ha dichiarato la senatrice 5 Stelle - in Italia è noto da tempo ma viene indicato erroneamente con il più semplicistico termine di leaderismo, che negli anni è stato identificato spesso con i cosiddetti partiti padronali, ossia di proprietà indiscussa di un capo, ma da Berlusconi a Renzi e a venire con Di Maio, si è visto che il leaderismo è deleterio per il gruppo stesso, per la sua tenuta, per il consenso nel tempo e per la sua stessa sopravvivenza sulla scena.
Esso sempre più si è caratterizzato dall'essere una politica dell'apparire e dal cavalcare la scena, sempre più si è basato sull'immagine e la comunicazione mediatica, ma negli anni si è assistito anche ad un andamento delle sorti del partito sempre più caratterizzate da curve ascendenti improvvise e altissime giocare appunto su di un'azione propagandistica potente, con cadute sempre più veloci e repentine.
Eppure dall'analisi sembra non si sia disposti ancora ad trarne nessun insegnamento ed il leaderismo con il bossismo conseguente, invece di riflettere su se stesso, prosegue, rafforzando le sue armi e il suo raggio di influenza, incurante delle conseguenze per sé e per la qualità politica e democratica del paese».
È evidente che, nonostante la conferma nel suo ruolo tramite le pseudo-votazioni su Rousseau, per il capo politico dei 5 Stelle, Luigi Di Maio, i problemi restano... e non solo con la Lega, ma anche con una parte dei suoi parlamentari, visto che la Nugnes rappresenta la corrente che si rifà al presidente della Camera Roberto Fico.