Scienza e Tecnologia

Addio al fact-checking, muore la censura che voleva cancellare i dissidenti del web

Una delle prime positive ripercussioni dell'arrivo di Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti, è l'immediato chinarsi di alcuni padroni del web. E non si parla di Elon Musk, che al fianco del tycoon è da tempo schierato, ma di Mark Zuckerberg, che da anni, assieme alla presunta 'intellighentzia' della Silicon Valley, aveva contribuito alla diffusione del 'pensiero unico' che i governi occidentali e i grandi movimenti economici intendevano diffondere per combattere i movimenti dissidenti e il libero pensiero.

A cominciare dal Covid, quando qualsiasi movimento alternativo a Big Pharma è stato duramente contrastato e colpito, per poi proseguire con l'operazione militare russa in Ucraina a difesa delle popolazioni russofone.

Misteriori e mai meglio identificati 'fact-checkers', autodefinitisi 'indipendenti', veri e propri 'vampiri del pensiero', venivano impiegati come teste di ponte per smussare, smontare e distruggere le teorie poco gradite al Potere. "E' così e non può essere altrimenti, questa è la verità perché te lo diciamo noi e tu non puoi avere un'idea alternativa". E chi si opponeva era complottista o perfino innamorato della Terra Piatta.

Ovviamente l'Europa anglosassone, ultima propaggine e ancora della Sinistra Woke, è preoccupatissima. Purtroppo qui il fact-checking resiste. L'importante sarà, a questo punto, non dargli più peso. E tornare a pensare a pensare con la nostra testa, senza bisogno di consigli altrui.

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Autore Massimiliano Bordignon
Categoria Scienza e Tecnologia
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