L'AGCOM (Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni) martedì ha reso noto di aver adottato due distinte ordinanze-ingiunzioni, che sanzionano, nel complesso, per 1 milione e 450 le società Google Ireland Limited (750.000 euro) e TOP ADS LTD, (700.000 euro), per la violazione del divieto di pubblicità del gioco d'azzardo sancito dall'art. 9 del decreto-legge n. 87/218 (cd. decreto Dignità).

Si tratta del primo provvedimento adottato dall'Autorità nei confronti di un fornitore di servizi per la condivisione di video (cd video sharing platform o VSP), per aver consentito la diffusione di pubblicità vietata, afferente a giochi con vincite in denaro.

La normativa individua, infatti, come responsabili della condotta illecita e destinatari delle relative sanzioni una pluralità di soggetti (“committente, proprietario del mezzo o del sito di diffusione o di destinazione e organizzatore della manifestazione, evento o attività”).

Le evidenze istruttorie hanno accertato la violazione della norma sia da parte del soggetto/creator (la società TOP ADS LTD mediante il proprio sito e i propri canali Spike su YouTube), sia da parte di YouTube, società controllata da Google.

Con specifico riferimento alla sanzione irrogata a Google (già destinataria di una precedente ordinanza ingiunzione per un totale di 100.000 euro - delibera n. 541/20/CONS del 22 ottobre 2020 – per la violazione del medesimo divieto di pubblicità di giochi con vincite in denaro ad opera del proprio motore di ricerca), si segnala che YouTube è stata ritenuta responsabile per non aver adottato alcuna iniziativa per la rimozione dei contenuti illeciti massivamente diffusi sulla propria piattaforma da un soggetto terzo (Spike), con il quale ha stipulato un contratto specifico di partnership, riconoscendo a tale soggetto lo status di “partner verificato”.

Oltre alla sanzione amministrativa pecuniaria, l’Autorità ha ordinato la rimozione (cd. notice & take down) di 625 contenuti illeciti ancora presenti sulla piattaforma YouTube, nonché presso il sito spikeslot.com entro un termine di sette giorni, nonché, per la prima volta, inibito (notice & stay down) la diffusione e il caricamento di video aventi analoghi contenuti violativi, in linea con le più recenti pronunce della Corte di giustizia dell’Unione europea.


Crediti immagine: fonte cs AGCOM