L'AIFA ci dice che in Italia si fa troppo uso di antibiotici: nel 2022 sono stati prescritti almeno una volta ad oltre 3 cittadini su 10
Nel 2022 oltre 3 cittadini su 10 hanno ricevuto almeno una prescrizione di antibiotici, con una prevalenza che aumenta all'avanzare dell'età, raggiungendo il 60% negli over 85, e un incremento dei consumi del 25% rispetto al 2021, che continua a registrarsi anche nel primo semestre 2023.
Sono alcuni degli elementi che emergono dal Rapporto “L'uso degli antibiotici in Italia – 2022”, a cura dell'Osservatorio Nazionale sull'Impiego dei Medicinali (OsMed) dell'AIFA, pubblicato sul portale dell'Agenzia.
Nell'analisi sull'uso degli antibiotici in regime di assistenza convenzionata sono inclusi anche dei focus sulla prescrizione nella popolazione pediatrica e negli anziani e sulle prescrizioni di fluorochinoloni in sottogruppi specifici di popolazione.
L'analisi sull'uso degli antibiotici in ambito ospedaliero presenta invece i risultati dell'analisi dell'indicatore ESAC, relativo alla proporzione del consumo di antibiotici ad ampio spettro e/o di ultima linea sul totale del consumo ospedaliero, e del Drug Resistance Index (DRI), un indicatore di sintesi che combina in un'unica misura il consumo di antibiotici e la resistenza ai farmaci, offrendo un utile strumento per quantificare il problema dell'antibiotico-resistenza in uno specifico contesto assistenziale.
Il Rapporto prende inoltre in esame l'acquisto privato di antibiotici di fascia A, il consumo degli antibiotici non sistemici, gli indicatori di appropriatezza prescrittiva nell'ambito della Medicina Generale e l'uso degli antibiotici in ambito veterinario.
Questa nuova edizione include anche una sezione sulla formazione fornita ai professionisti sanitari nell'ambito dell'educazione continua in medicina sull'antibiotico resistenza e sulle infezioni correlate all'assistenza. Infine, sono presentati i risultati di una survey delle esperienze regionali di monitoraggio dell'uso di antibiotici, in armonia anche con quanto previsto dal Piano Nazionale di Contrasto dell'Antimicrobico Resistenza (PNCAR) 2022-2025.
HIGHLIGHTS
Nel 2022 e nel primo semestre del 2023 si osserva un importante incremento dei consumi di antibiotici erogati in regime di assistenza convenzionata dopo la riduzione del 2020-2021, legata alle misure di contenimento per contrastare la pandemia da SARSCoV-2. Nel 2022 si registra un incremento del 25% dei consumi rispetto al 2021.
- Nel 2022 più di 3 cittadini su 10 hanno ricevuto almeno una prescrizione di antibiotici, con una prevalenza che aumenta all'avanzare dell'età, raggiungendo il 60% negli over 85.
- Quasi il 90% del consumo di antibiotici a carico del SSN viene erogato in regime di assistenza convenzionata.
- I maggiori livelli d'uso si riscontrano per gli uomini nelle fasce più estreme, per le donne nella fascia tra i 20 e i 69 anni.
- Nella popolazione pediatrica i maggiori consumi si concentrano nella fascia di età compresa tra 2 e 5 anni, in cui circa 1 bambino su 2 riceve almeno una prescrizione di antibiotici.
- Il 76% delle dosi utilizzate è stato erogato dal Servizio Sanitario Nazionale (SSN).
- A fronte di un consumo complessivo a livello nazionale di 21,2 DDD/1000 abitanti die, anche nel 2022 si confermano le differenze tra regioni e aree geografiche già osservate negli anni precedenti, con livelli di consumo superiori al Sud rispetto al Nord (24,4 vs 18,7 DDD/1000 abitanti die).
- Al Sud si rileva una spesa doppia rispetto alle regioni del Nord (19,1 vs 13,3 euro pro capite) determinata da un maggior consumo di antibiotici e da un ricorso a farmaci più costosi. Nell'ambito dell'assistenza convenzionata il costo medio per DDD al Sud è pari a 1,90 euro, superiore a quello del Nord (1,58 euro) e alla media nazionale (1,75 euro).
- Analogamente ai consumi, la prevalenza d'uso del Sud (43,3%) è nettamente superiore a quella del Nord (28,9%).
- Le associazioni di penicilline, compresi gli inibitori delle beta-lattamasi, si confermano anche nel 2022 gli antibiotici più utilizzati a livello nazionale (circa il 36% dei consumi totali).
- Nel 2022 si conferma il trend in peggioramento del rapporto tra il consumo di antibiotici ad ampio spettro rispetto al consumo di antibiotici a spettro ristretto che passa dall'11,0 del 2019 al 13,6 del 2022. Tale indicatore mostra come l'Italia abbia un importante ricorso a molecole ad ampio spettro, che hanno un maggior impatto sulle resistenze antibiotiche, anche più elevato rispetto agli altri Paesi Europei (13 vs 4).
- La quota di antibiotici Access considerati di prima scelta (46% dei consumi a carico del SSN) rimane al di sotto del target (60%) raccomandato dall'OMS.
- Anche in ambito ospedaliero si registra un aumento della proporzione del consumo di antibiotici ad ampio spettro e/o di ultima linea sul totale del consumo ospedaliero, collocando l'Italia ben al di sopra della media europea (53,9% vs 37,6%).
Il report:
L'uso degli antibiotici in Italia - Rapporto Nazionale anno 2022