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In Serie B si sono disputate quelle partite che in Serie A è stato opportuno rimandare

"Tuteliamo la salute e lo spettacolo dello sport italiano". Così il ministro dello Sport, il 5 Stelle Vincenzo Spadafora, ha commentato la decisione della Lega di Serie A di rinviare la metà degli incontri della 7.a giornata di campionato, dopo che in precedenza aveva dato il via libera affinché venissero disputati, purché a porte chiuse.

"Esprimo la mia soddisfazione - ha proseguito Spadafora - per la collaborazione che in queste ore è stata dimostrata da FIGC e LEGHE Calcio.

In particolare ho apprezzato la decisione della Lega Serie A, che ha stabilito il rinvio delle partite inizialmente previste a porte chiuse.

Poter recuperare queste partite con il pubblico presente tutelerà infatti lo spettacolo del calcio e consentirà la partecipazione dei tanti tifosi".

Bene, bravo... più o meno. Infatti, non si comprende la coerenza nell'applaudire la decisione di non far giocare, neppure a porte chiuse, alcune partite di Serie A, mentre al tempo stesso in Serie B si sono disputate (a porte chiuse) tutte le partite previste, anche quelle che si giocavano nel nord Italia.

Forse per Spadafora i giocatori di Serie B sono anche persone di Serie B?

Non è così, perché mercoledì prossimo, nello stesso stadio in cui domenica non si può giocare Juventus-Inter, si potrà giocare Juventus-Milan di Coppa Italia! 

Quindi, qual è la morale che possiamo ricavare da tutto ciò? Che chiunque in Italia ricopra un incarico di livello sarà sicuramente la persona meno adatta ad occupare quel ruolo. Questa è l'unica certezza a cui gli italiani si possono aggrappare.

Autore Mauro Sartini
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