Parlando da Kirya, a Tel Aviv, Netanyahu ha affermato che gli impegni presi da Biden durante il loro precedente incontro hanno assicurato che la guerra continuerà:
"Il presidente Biden è venuto qui non solo con parole confortanti e commoventi, che hanno toccato il cuore dell'intera nazione, ma anche cose concrete: nel nostro incontro di oggi, abbiamo concordato azioni che garantiranno la continuazione della nostra guerra giusta. Abbiamo concordato una cooperazione che cambierà l'equazione in tutti i settori e ci aiuterà a raggiungere i nostri obiettivi di guerra".
Biden aveva affermato che gli Usa faranno tutto ciò che è in loro potere per garantire che Israele rimanga un luogo sicuro per il popolo ebraico [ma evidentemente non per gli arabi israeliani, a meno che lo abbiano avvertito della loro esistenza, ndr]. Ha promesso di continuare a rifornire la Iron Dome e di richiedere al Congresso un "pacchetto di sostegno senza precedenti per la difesa di Israele". Infine, ad ulteriore conferma che ormai non è più in sé, Biden ha aggiunto che Israele non deve lasciarsi "consumare" dalla rabbia e di dare priorità a evitare vittime civili... nonostante il genocidio tuttora in atto.
In precedenza, l'IDF aveva "dimostrato" che il bombardamento dell'ospedale Al-Ahli è opera della Jihad islamica. Mercoledì mattina, il portavoce dell'esercito israeliano, dopo aver ricordato che i crateri lasciati dalle bombe israeliane sono più grandi di quelli che fanno le bombe lanciate da Gaza, ha fatto ascoltare una conversazione telefonica tra due membri della Jihad islamica che imputerebbe a quel movimento di resistenza la responsabilità del massacro... dovuto ad un errore... causato da un razzo lanciato in modo errato e non da un attacco aereo israeliano.
IDF releases a recording of an intercepted phone call between two Hamas operatives who discuss the failed Islamic Jihad rocket that landed on the Gaza hospital. pic.twitter.com/ozoXclXLxD
— Emanuel (Mannie) Fabian (@manniefabian) October 18, 2023
Il problema, per Israele, è che a seguito di tutte le menzogne che in passato hanno sistematicamente sostenuto come verità per nascondere omicidi mirati, ammessi a fatica successivamente e descritti come errori, ormai non è più credibile, se non dagli esaltati a sostegno del genocidio messo in atto a Gaza.
E a seguito di ciò, così si è espresso su quanto accaduto l'Osservatore Permanente dello Stato di Palestina presso le Nazioni Unite a Ginevra:
“Chiunque abbia esperienza nel monitorare le precedenti aggressioni militari israeliane contro la popolazione palestinese di Gaza, è sconvolto, anche se non sorpreso, dall’ondata di disinformazione diffusa dalla macchina di propaganda israeliana riguardo all’attacco all’ospedale Baptist Al Ahli di Gaza.Per decenni, ogni volta che Israele è accusato di un’atrocità, ricorre alle solite regole per tentare di nascondere il suo crimine: in primo luogo, nega il suo coinvolgimento e afferma che i palestinesi si sono fatti tutto questo. Poi ammette tranquillamente di averlo perpetrato, ma dice che non era intenzionale. Quindi, afferma di "indagare" la situazione contando sul fatto che la comunità internazionale dimentichi che ciò sia mai accaduto. Quindi, al prossimo crimine, risciacqua e ripeti.Nessuna quantità di pubbliche relazioni o di censura sarà in grado di nascondere la natura coloniale e di apartheid di Israele, uno Stato che continua incessantemente a commettere crimini di guerra e crimini contro l’umanità contro una popolazione assediata e occupata".
Da segnalare, che Netanyahu oggi ha dichiarato che il governo di guerra israeliano ha deciso di consentire l'ingresso limitato di aiuti umanitari attraverso il valico di Rafah:
"Su richiesta del presidente Biden, Israele non ostacolerà la fornitura di aiuti umanitari dall'Egitto finché questi aiuti conterranno cibo, acqua e medicine per la popolazione civile nel sud della Striscia o per chi si sita spostando lì ... e finché tali forniture non arrivino nelle mani di Hamas".
Da ricordare che Israele ha continuato a bombardare "anche" il centro e il sud della Striscia, dopo averle definite zone sicure!
Il premier israeliano ha poi ribadito che gli aiuti umanitari da Israele non saranno fatti entrare finché le persone rapite il 7 ottobre non siano riconsegnate, chiedendo che i prigionieri possano ricevere la visita di membri della Croce Rossa.
Continuano i bombardamenti israeliani nella Striscia, dove il numero delle vittime riconosciute è arrivato a 3.478 e 12.065 quello dei feriti. La fazione militare d Hamas, in risposta, ha effettuato un lancio di missili nell'area centrale di Israele a Tel Aviv e Petah Tikva, mentre decine di suoi miliziani, secondo le autorità israeliane, sarebbero ancora operativi all'interno dello Stato ebraico.
Intanto, sono sempre più frequenti e significativi gli scambi di artiglieria al confine tra Libano e Israele.