Il bodyshaming o derisione del corpo, è quella forma di imbecillità violenta che consiste nel deridere una persona per il suo aspetto fisico. Le ragioni possono essere tante ma hanno un tratto simbolico in comune: si prende di mira chi è considerato non aderente ai canoni estetici della cultura in cui si vive.
L’intelligenza bella invece è, ad esempio, questa risposta.
Lei è Giovanna Botteri, giornalista eccellente, sotto attacco da un po’ anche per la sua ostinata capacità di essere fedele a sé, senza piegarsi in alcun modo a chi la vorrebbe diversa. A chi la vorrebbe più malleabile nelle posizioni politiche che assume, più compiacente nel modo di vestirsi pettinarsi e truccarsi. Ecco le sue parole dopo l’ennesimo episodio, un servizio a Striscia la notizia, dove veniva presa in giro per la sua capigliatura da... unìaltra donna, Michelle Hunziker.
"Mi piacerebbe che l'intera vicenda, prescindendo completamente da me, potesse essere un momento di discussione vera, permettimi, anche aggressiva, sul rapporto con l'immagine che le giornaliste, quelle televisive soprattutto, hanno o dovrebbero avere secondo non si sa bene chi. Qui a Pechino sono sintonizzata sulla Bbc, considerata una delle migliori e più affidabili televisioni del mondo. Le sue giornaliste sono giovani e vecchie, bianche, marroni, gialle e nere. Belle e brutte, magre o ciccione. Con le rughe, culi, nasi orecchie grossi. Ce n'è una che fa le previsioni senza una parte del braccio. E nessuno fiata, nessuno dice niente, a casa ascoltano semplicemente quello che dicono. Perché è l'unica cosa che conta, importa e ci si aspetta da una giornalista. A me piacerebbe che noi tutte spingessimo verso un obiettivo, minimo, come questo. Per scardinare modelli stupidi, anacronistici, che non hanno più ragione di esistere. Non vorrei che un intervento sulla mia vicenda finisse per dare credibilità e serietà ad attacchi stupidi e inconsistenti che non la meritano. Invece sarei felice se fosse una scusa per discutere e far discutere su cose importanti per noi, e soprattutto per le generazioni future di donne”.