Anche quest'anno, al Quirinale, si è celebrato il "Giorno della Memoria". E anche quest'anno la cerimonia si è conclusa con il discorso del Presidente della Repubblica.
Quali sono state le parole di Sergio Mattarella per non dimenticare la Shoah? Quelle che è possibile ascoltare nel video seguente:
Di seguito ne vengono riportati alcuni estratti:
"Sono passati vent’anni da quella legge che ha istituito il Giorno della Memoria, dedicato al ricordo dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti. E, tutte le volte, ci accostiamo al tema della Memoria con commozione e turbamento; e sempre pervasi da inquietudine, dubbi e interrogativi irrisolti.Perché Auschwitz – che simboleggia e riassume tutto l’orrore e la lucida follia del totalitarismo razzista - racchiude in sé i termini di un tragico paradosso. Si tratta, infatti, della costruzione più disumana mai concepita dall’uomo. Uomini contro l’umanità. Una spaventosa fabbrica di morte. Il non luogo, l’inaudito, il mai visto, l’inimmaginabile. Sono questi i termini ricorrenti con cui i sopravvissuti hanno descritto il loro tremendo passaggio in quei luoghi di violenza e di abiezione. Lo abbiamo ascoltato poc’anzi ancora dalle parole di Sami Modiano. ...Ricordare e far ricordare a tutti il sacrificio di milioni di vittime innocenti – ebrei in maggior parte, ma anche rom e sinti, omosessuali, oppositori politici, disabili – esprime dunque un dovere di umanità e di civiltà, che facciamo nostro ogni volta con dolorosa partecipazione.Ma faremmo un’offesa grave a quegli uomini, a quelle donne, a quei bambini mandati a morire nelle camere a gas, se considerassimo quella infausta stagione come un accidente della storia, da mettere tra parentesi. Se, insomma, rinchiudessimo soltanto nella memoria quei tragici accadimenti, chiudendo gli occhi sulle origini che hanno avuto e sulle loro dinamiche. Il fascismo, il nazismo, il razzismo non furono funghi velenosi nati per caso nel giardino ben curato della civiltà europea. Furono invece il prodotto di pulsioni, di correnti pseudo culturali, e persino di mode e atteggiamenti che affondavano le radici nei decenni e, persino, nei secoli precedenti. ...Nei saloni del Quirinale è esposta da alcuni mesi– insieme ad altre pregevoli realizzazioni artistiche contemporanee – un’opera del maestro Emilio Isgrò, dal titolo “Colui che sono”. Isgrò vi ha cancellato a una a una le parole contenute negli articoli delle famigerate leggi razziali italiane del 1938. Quelle cancellature non rappresentano una rimozione, tutt’altro. Le pagine di quel provvedimento infame e infamante rimangono infatti ben visibili, sia pure sotto fitti tratti di penna.La Costituzione Repubblicana, nata dalla Resistenza, ha cancellato le ignominie della dittatura. Ma non intende dimenticarle. Non vanno dimenticate. Per questa ragione la memoria è un fondamento della Repubblica che si basa sui principi di uguaglianza, di libertà, di dignità umana, con il riconoscimento, pieno e inalienabile, dei diritti universali dell’uomo, di ciascuna persona. Contro la barbarie dell’arbitrio, della violenza, della sopraffazione.La memoria - che oggi celebriamo qui e in tante altre parti del mondo - non è, dunque, gettare lo sguardo su una fotografia che sbiadisce con il trascorrere del tempo. Ma un sentimento civile, energico e impegnativo. Una passione autentica per tutto quello che concerne la pace, la fratellanza, l’amicizia tra i popoli, il diritto, il dialogo, l’eguaglianza, la libertà, la democrazia. ...Sta a noi vigilare e guidare gli avvenimenti e trasmettere alle future generazioni i valori della civiltà umana".
Come commentare le parole di Mattarella? Non è possibile farlo, anche in relazione a quelle che non sono state riportate per scritto, dove il presidente della Repubblica ha parlato del nazifascismo e della folle retorica che lo ha accompagnato, a partire dal cosiddetto mito dell'uomo forte. Le parole di Mattarella sono semplicemente da sottoscrivere, da applaudire.
E dato che, come ha fatto intendere lui, la memoria serve per imparare dagli errori del passato per guardare al futuro con passione autentica per tutto quello che concerne la pace, la fratellanza, l’amicizia tra i popoli, il diritto, il dialogo, l’eguaglianza, la libertà, la democrazia... allora è necessario darsi subito da fare, perché diritti, eguaglianza, libertà e democrazia non sono disponibili - almeno non per tutte le persone - in Cina, Myanmar, Malesia, Bangladesh, Asia Centrale, Eritrea, Repubblica Centrafricana, Siria, Iraq ed ancora in molti altri Paesi, tra cui Israele.
Già proprio la patria degli ebrei che sono stati le principali vittime del nazifascismo per cui oggi si celebra, a livello internazionale, il Giorno della Memoria. È un paradosso, però, di cui nessuno parla, anzi... di cui tutti evitano di parlare.
Gli israeliani non hanno dei campi di concentramento e non inceneriscono i corpi dei palestinesi dopo averli uccisi nelle camere a gas. Nessuno sostiene questo! Israele, però, ha istituito un regime di apartheid dove gli arabi israeliani e i palestinesi che vivono a Gerusalemme est, in Cisgiordania e a Gaza sono dei cittadini di serie B, spesso pure si serie C o D... insomma, delle persone a cui non sono riconosciuti quei diritti che vengono definiti diritti universali.
Le leggi razziali al tempo del nazifascismo in Germania, Austria e Italia avevano creato due categorie di cittadini all'interno di quegli Stati, dividendo coloro a cui venivano riconosciuti tutti i diritti da coloro a cui era concesso solo il diritto di sopravvivere... diritto poi negato pochi anni dopo.
Per capire che Israele pratica un regime di apartheid (quello praticato dalle leggi razziali dei nazifascisti) non è neppure necessario scervellarsi per fare delle ricerche che lo dimostrino, basta leggere le notizie.
Secondo la Palestinian Prisoner Society (PPS), alla fine del 2020, erano 440 i palestinesi detenuti in Israele senza un'accusa specifica o senza essere stati condannati da un tribunale, tra cui tre minori.
I militari israeliani ieri hanno smantellano delle strutture dove alcune famiglie palestinesi ricoveravano i loro animali nel nord della Valle del Giordano. Il motivo ufficiale? Perché erano state costruite in un'area protetta. Ma gli israeliani sono ambientalisti a minuti alterni, perché oggi nel Governatorato di Tubas, che si trova nella Valle del Giordano, le forze di occupazione israeliane hanno sradicato centinaia di alberi presso Aynoun, a est di Tubas, con il pretesto che si trovano in aree di addestramento militare. Che cosa accade nella Valle del Giordano? Quell'area, in particolare il nord, è la nuova frontiera degli insediamenti dei coloni israeliani. Oggi sono state distrutte delle baracche che fungevano da stalle di fortuna, domani verranno distrutte le case di quei palestinesi ed i loro terreni requisiti, perché vi dovranno sorgere nuovi insediamenti di coloni... come è già accaduto più volte nel recente passato.
Quelli riportati sono esempi dell'ultim'ora delle ingiustizie e dei soprusi di cui i palestinesi sono vittime da oltre 50 anni. Ci sono esempi molto più importanti e molto più gravi rispetto a quelli appena citati, di cui gli Stati "democratici" e i loro leader sono perfettamente informati, che dimostrano che il regime di apartheid israeliano non è così diverso da quello delle leggi razziali della fine degli anni '30.
A che serve allora la memoria se continuiamo a permettere l'apartheid di Israele senza fare assolutamente nulla per porvi fine? A che serve allora la memoria se continuiamo a permettere che gli ebrei oggi replichino nei confronti dei palestinesi l'apartheid di cui i loro antenati sono stati vittime 80 anni fa?