Per il capo della omicidi di Minneapolis è stato ingiustificato il modo di agire di Chauvin durante l'arresto di George Floyd
Il capo della omicidi di Minneapolis è stato chiamato a testimoniare nel quinto giorno del processo che vede imputato l'ex agente Derek Chauvin per l'omicidio di George Floyd.
Che cosa ha detto Richard Zimmerman, questo il suo nome, durante la sua testimonianza?
Che lui è arrivato sul luogo dove era avvenuto l'arresto dopo la morte di Floyd per raccogliere prove e testimonianze di quella che avrebbe potuto essere, e poi lo è diventata, la scena di un delitto.
Zimmerman ha chiarito, un volta per tutte, due argomenti che erano già chiari di per sé.
Il primo è che gli agenti di polizia sono responsabili della sicurezza e dello stato di salute di chiunque venga arrestato. Pertanto, anche gli agenti che hanno arrestato George Floyd.
Poi ha chiarito l'atro, definendo "totalmente inutile", da parte di Chauvin, l'aver premuto il suo ginocchio sul collo di Floyd: "Se il ginocchio preme sul collo di una persona, può ucciderla".
E se questo non dovesse essere sufficiente, Zimmerman ha poi aggiunto che non vi era alcun motivo per Chauvin di tenere il ginocchio sul collo di Floyd per più di nove minuti, dopo averlo ammanettato con le mani dietro la schiena e messo a terra a faccia in giù...
"Tenere il ginocchio sul collo per quel lasso di tempo è stato semplicemente fuori luogo",
poiché Floyd per Chauvin e gli altri agenti non era una minaccia e quindi l'uso di un tale tipo di forza era del tutto ingiustificato.