Carles Puigdemont questo lunedì mattina è in Danimarca per partecipare ad una conferenza relativa al caso catalano. Julián Sánchez Melgar, il procuratore generale spagnolo, ha inoltrato al giudice Pablo Llarena la richiesta per rendere di nuovo valido il mandato di arresto europeo nei confronti dell'ex presidente della Generalitat, dopo aver avuto conferma che Carles Puigdemont ha lasciato il Belgio diretto a Copenhagen.
La richiesta è stata formulata in base all'articolo 40.1 della legge 23/2014, relativo alla comunicazione di un ordine di arresto europeo, in cui si afferma che "quando è noto il luogo in cui si trova la persona ricercata, l'autorità giudiziaria spagnola può comunicare direttamente all'autorità giudiziaria competente il mandato di arresto europeo e la consegna della persona fermata."
La decisione del procuratore generale dello Stato non è una sorpresa, essendo già stata anticipata nei giorni scorsi. Va detto però che la Procura Generale, in precedenza, aveva annullato l'ordine di arresto europeo prima che la giustizia belga si pronunciasse o meno sulla sua validità, poiché in quel momento ritenne che Puigdemont potesse essere consegnato solo per una parte dei crimini di cui era accusato e, pertanto, la Spagna non avrebbe poi potuto procedere contro il crimine di ribellione.
Adesso la magistratura spagnola ha evidentemente cambiato idea, anche se l'ultima parola spetta al giudice Llarena, che fino a questo momento non ha comunicato la sua decisione, e adesso chiede alla Danimarca di arrestare Puigdemont.
Probabilmente, la "mossa" della magistratura è suggerita dal governo di Rajoy che, in tal modo, renderebbe ancora più problematica la candidatura di Puigdemont a presidente del nuovo governo catalano. Ed in quest'ottica, visto che le intenzioni della Spagna erano note da giorni anche alle stesso Puiggemont, sarà da capire il perché lui abbia accettato questa ulteriore sfida con Madrid.