Matteo Renzi, noto paladino di se stesso e delle persone da cui può ottenere un qualche vantaggio, qualunque esso sia, ha deciso di sposare la battaglia politica per l'emersione degli irregolari presenti in Italia, sostenuta dalla ex bracciante e adesso ministra dell'Agricoltura, Teresa Bellanova, di cui ha preso le difese dopo gli ultimi attacchi social guidati dei ben noti bot sovranisti:

"Teresa Bellanova - ha scritto Renzi - sta combattendo una battaglia per strappare alla mafia migliaia di vite umane, altrimenti sfruttate dal caporalato nei campi, e non solo, come manodopera sottocosto. È una battaglia per la dignità che ha anche una grande rilevanza economica, perché aiuterebbe l'agricoltura in questo periodo difficile, in cui la "filiera della vita" deve continuare a garantirci cibo non solo sano e di qualità ma prodotto anche in modo legale, senza la concorrenza sleale di manodopera al nero e sottopagata. E in cui bisogna impedire che i raccolti vadano al macero per mancanza di manodopera. Questa battaglia di legalità e giustizia sociale è contrastata a livello politico, e soprattutto ha ridato fiato in questi giorni agli odiatori di professione che sulla rete hanno indirizzato a Teresa ogni genere di insulto, arrivando a minacciare lei e la sua famiglia, in un silenzio rotto finora solo da qualche parola di solidarietà.Di Teresa mi ha sempre colpito il coraggio con cui, a testa alta, ha affrontato questo ed altri momenti difficili della sua vita politica e istituzionale. Ma, ciò nonostante, io voglio dirle che non è sola. Che sono fiero di essere suo compagno di squadra. Che tutte e tutti noi siamo al suo fianco. E queste frasi irripetibili non devono scalfire minimamente la sua e la nostra passione, la sua e le nostre idee, il suo ed il nostro coraggio.Andiamo avanti, Teresa, senza curarci di chi utilizza l'insulto, la minaccia e l'odio come strumento di confronto politico. Noi con te".

A contrastare la battaglia a livello politico, oltre alle forze politiche di destra che rappresentano l'opposizione, vi è anche il Movimento 5 Stelle che, nelle ultime ore, sembra essersi rimangiato il via libera della scorsa settimana, forse anche perché il testo che avrebbe dovuto essere approvato prevedeva concessioni forse allargate rispetto a quelle pattuite.

Ma i 5 Stelle, si sa, sono un partito costituito da visionari, fuori dagli schemi tradizionali - tanto fuori che per alcuni finiscono per essere considerati fuori in senso lato - portato più a guardare al futuro, dimenticandosi del presente. 

Così, puoi sentir parlare i 5 Stelle di intelligenza artificiale, computer neurali, computazione quantistica, memorizzazione di dati nel DNA... come se commentassero la partita a briscola finita poc'anzi, dicendo cosa si deve o non si deve fare o come regolamentare il tutto a livello normativo, con idee chiarissime che lasciano intendere di aver ben compreso il quadro della situazione.

Però, quando si devono occupare di questioni terrene, persino spicciole nella loro banalità, i 5 Stelle si perdono nei labirinti dei loro intricatissimi processi mentali, come dimostra la vicenda relativa alla regolarizzazione dei migranti.

Qual era l'ultimo stato dell'arte?

Secondo quanto riportano le agenzie, nel corso della notte si era raggiunta un’intesa per riconoscere un permesso di soggiorno di sei mesi a circa 500mila migranti, tra braccianti, raccoglitori e lavoratori domestici.

L'accordo prevedeva un compromesso che consentiva al migrante un permesso per cercare un lavoro e al datore di lavoro la possibilità di far emergere il lavoro nero, tramite uno scudo penale e amministrativo. offrendo ai migranti un permesso di soggiorno della durata del contratto riconosciuto.

Adesso, però, i 5 Stelle sembrano averci ripensato: “Non riteniamo questa una soluzione che possa rispondere alle reali esigenze delle nostre aziende del settore agroalimentare. Confermiamo il nostro principio di partenza: il permesso di soggiorno deve essere legato ad un contratto di lavoro, non viceversa”,aggiungendo anche che resta “confermato il fermo ‘no’ rispetto a qualunque ipotesi di sanatoria sui reati commessi. Non possiamo immaginare che possa farla franca chi si e’ macchiato di caporalato, di sfruttamento delle persone”.

La ministra Bellanova ha pubblicato sul suo profilo social la storia di Angela: 

"Angela lavorava in un Bed and Breakfast a Verona, ma a causa del Coronavirus si è ritrovata improvvisamente senza lavoro. Lei non si è data per vinta e sapendo della carenza di manodopera nelle nostre campagne, si è messa in contatto con un'azienda agricola del territorio e oggi raccoglie fragole. Un lavoro che, dice, le piace e vuole continuare a fare. Brava Angela!Angela è fra i tanti italiani, più di 20mila, che sono rimasti senza lavoro a causa della crisi e hanno deciso di dare la loro disponibilità per andare a raccogliere frutta e verdura nelle nostre campagne. A queste persone senza occupazione dobbiamo garantire strumenti agili per l'incrocio trasparente di domanda e offerta, come la piattaforma digitale prevista nel piano contro il caporalato, chiesta da mesi e che ancora non è pronta. Se non assicuriamo canali legali per il reperimento della manodopera, la necessità e la disperazione porteranno a un aumento di lavoro sommerso. Sfruttamento e caporalato si rafforzeranno. Ed è proprio per contreastare questa grave criticità che ho proposto la regolarizzazione dei migranti che già vivono e lavorano sul nostro territorio. Sono spesso persone costrette a condizioni inaccettabili, invisibili e dimenticate.Di loro, come di tutti coloro che vivono una condizione di sfruttamento, lo Stato deve farsi carico, assicurando lavoro legale e dignitoso. Non possiamo più aspettare".

Ma i 5 Stelle, invece, possono attendere... d'altra parte non si parla mica di intelligenza artificiale, computazione quantistica, e così via...