Nell’elaborazione di questo tema, Sopoćko ha voluto evidenziare lo stretto legame tra la fiducia e l’aiuto divino, cioè il profondo desiderio divino di difendere l’uomo dalla disperazione, dalle tentazioni e sofferenze. Infatti, scrive così:

 «La fiducia è l’attesa dell’aiuto promesso e ragionevolmente presunto. Nella Sacra Scrittura, il Signore ci ha promesso il suo aiuto misericordioso, perciò sappiamo che Lui non ci farà mai mancare la sua misericordia. La fiducia in Lui, poi, è una parte essenziale della perfezione cristiana, ma non deve essere temeraria, si deve piuttosto fondare sul sincero pentimento dei peccati e sulla conversione. Nella Sacra Scrittura, lo Spirito Santo invita alla fiducia in Dio, che viene chiamata misericordia (Sal 31,10; 32,22; Mt 9,2; Mc 6,50; Gv 16,33). La fiducia nella Misericordia di Dio non va identificata con il quietismo o la pigrizia spirituale, ma come adesione totale alla volontà divina che illumina la vita quotidiana»[1]. 

 Dio, amando gli uomini, desidera profondamente la salvezza di tutti da ogni pericolo. Suscitando nei cuori delle persone la fiducia filiale, accende in essi la certezza del sostegno e dell’aiuto dall’alto. In tal modo, l’aiuto divino diventa per gli uomini un incoraggiamento significativo, il superamento di ogni tipo di prova esistenziale nell’abbandono fiducioso in Dio misericordioso. Tanto è vero che solo «la grazia circonda chi confida nel Signore» (Sal 31,10)[2]. Un altro testo del Nostro, che mi sembra particolarmente significativo, per la descrizione del legame esistente tra la fiducia e l’aiuto da parte di Dio, dice:

«Quando la tempesta infuria e la nave perde il suo albero, le funi ed il timone, mentre le onde li spingono contro le rocce dove c’è il pericolo di naufragare, i marinai spaventati ricorrono allora ad un mezzo estremo; gettano l’ancora affinché la nave si arresti e preservi loro dallo schianto. Per noi una tale ancora è confidare nell’aiuto divino»[3].

 Le parole spirituali del teologo polacco rivelano la totale fiducia in Dio, l’impegno e il desiderio a non arrendersi mai nei momenti della vita estremamente difficili, anche se dovesse arrivare all’improvviso “la tempesta”. Per Sopoćko, confidare nell’aiuto soprannaturale significa ricevere in cambio forza e coraggio, per vincere le difficoltà più grandi. La fiducia in Dio misericordioso elimina ogni paura, angoscia, tristezza del cuore e abbattimento. Essa colma l’anima di gioia, anche nelle condizioni di vita più complicate. La fiducia, dice il Nostro, addirittura “compie miracoli”, perché essa è soccorsa dall’onnipotenza di Dio. Essa dona la pace interiore, che il mondo non può donare, apre la via a tutte le virtù e fa sperare nelle cose future migliori, legate al Signore[4]. Perfino in Geremia possiamo leggere:

 «Benedetto l’uomo che confida nel Signore e il Signore è sua fiducia. Egli è come un albero piantato lungo l’acqua, verso la corrente stende le radici; non teme quando viene il caldo, le sue foglie rimangono verdi; nell’anno della siccità non intristisce, non smette di produrre i suoi frutti» (Ger 17,7-8). 

In realtà, la fiducia può diventare per ciascuno una sicurezza per poter produrre i “frutti buoni della vita”. Uno degli esempi è «il ladrone morente sulla croce accanto al Signore Gesù, che si rivolse a Lui chiedendo aiuto con fiducia, all’ultimo momento della sua vita e udì la dolce promessa»:[5] «Oggi sarai con me nel paradiso» (Lc 23,43). Tutto questo si evince molto bene dal “racconto metaforico” di Sopoćko. Esso parla dell’importanza della fiducia nella vita dei “poveri uomini peccatori” che si aspettano l’aiuto di Dio:

«Tutte le virtù avevano deciso di lasciare la terra, contaminata da numerosi misfatti, e di tornare nella dimora celeste. Quando si avvicinarono alla porta dei Cieli, il portiere le fece entrare tutte, tranne  la fiducia, affinché i poveri uomini sulla terra non cadessero nella disperazione in mezzo a tante tentazioni e sofferenze. Di conseguenza, la fiducia dovette tornare indietro e tutte le altre virtù  la seguirono. La fiducia consola particolarmente l’uomo morente che, all’ultimo momento della vita, ricorda tutti i peccati della sua vita e ciò lo porta alla disperazione. Proprio per questo motivo bisogna offrire ai morenti gli atti di fiducia adeguati, bisogna indicare loro la dimora ormai vicina, dove il Re della misericordia attende con gioia coloro che confidano nella sua misericordia»[6].

Dal brano citato si desume che il pensiero spirituale del Nostro contiene una ricchezza d’innumerevoli paragoni e racconti, tutti finalizzati a suscitare la fiducia nei cuori degli uomini. Essi avvicinano il lettore ad “un’immagine di Dio più viva”, “reale” e vicina a chi soffre o si trova nella disperazione. Il Dio misericordioso agisce, stimola e opera al favore degli uomini, per aiutarli e condurli alla “dimora eterna e felice”. Infine, citiamo un altro esempio ancora, che potrebbe sintetizzare l’idea di Sopoćko sulla fiducia:

«La fiducia si può paragonare ad una catena che pende dal cielo, alla quale attacchiamo le nostre  anime. La mano di Dio solleva la catena e rapisce coloro che la reggono forte. Stringiamo, quindi, la catena durante la preghiera, come quel cieco di Gerico che sedeva lungo la strada e gridava con insistenza: Gesù, figlio di Davide, abbi pietà di me! Confidiamo in Dio nei nostri bisogni temporali ed eterni, nelle nostre sofferenze, nei pericoli e negli abbandoni. Confidiamo anche nei momenti bui, in cui sembra che Dio ci abbia abbandonato, quando nega le Sue consolazioni, quando non ci esaudisce, quando ci dona una croce pesante. Proprio allora bisogna confidare di più in Dio, perché è tempo di esperienza, il tempo della prova che ogni anima deve attraversare»[7]. 

sac. dott. Gregorio Lydek - ks. prof. Grzegorz Lydek



[1] M. Sopoćko, De misericordia Dei, pp. 21-22.
[2] Cf. M. Sopoćko, Miłosierdzie Boga w dziełach Jego, vol. III, p. 195.
[3] M. Sopoćko, Miłosierdzie Jego na wieki. Rozważania o Bożym Miłosierdziu [La misericordia in eterno. Le meditazioni sulla misericordia di Dio], św. Pawła, Częstochowa 2005, p. 62.
[4] Cf. M. Sopoćko, Misericordia Dei confidentibus in Eum, p. 9: Miłosierdzie Boże źródłem prawdziwej radości, in “Królowa Apostołów” 3(1951), p. 31: Miłosierdzie Boże w dziełach Jego, vol. III, p. 192; Konferencja o radości, in “Wiadomości Archidiecezjalne Wileńskie” 5(1931), pp. 297-298; Wielbijmy Boga w Jego Miłosierdziu, Stockbridge 1960, p. 145; Chrystus Król we Mszy św., in “Wiadomości Archidiecezjalne Wileńskie” 6(1932), p. 263.
[5] M. Sopoćko, Miłosierdzie Boga w dziełach Jego, vol. III, p. 199.
[6] M. Sopoćko, Ufność kapłana w miłosierdzie Boże [La fiducia del sacerdote nella misericordia di Dio], in “Głos Kapłański” 7(1939), p. 22.
[7] Ibidem, p. 200.