Fino al 44esimo dei 67 giri, il Gran Premio di Germania aveva fatto vedere poco o nulla. Vettel, scattato in testa al via, comandava la corsa con Raikkonen che lo seguiva leggermente distaccato. Dietro, le due Mercedes di Bottas e Hamilton, con il pilota inglese autore della solita rimonta, ma che però non poteva mirare al podio.

In curva sei, dopo vari annunci, sulla pista di Hockenheim comincia a piovere. La pioggia è più intensa del previsto e crea perplessità alle strategie dei team, anche perché non è chiaro se durerà o meno e se si estenderà a tutto il tracciato. La Mercedes, a sorpresa, nonostante la pioggia fosse prevista, aveva da poco fatto rientrare Hamilton ai box, sostituendo con gli ultrasoft i pneumatici soft con cui aveva percorso 40 giri. Una mossa azzardata che si è rivelata vincente.

Infatti, la mescola morbida si è rivelata perfetta per le condizioni della pista, perché ha aumentato la tenuta della macchina e la sua affidabilità di guida. Chi viaggiava nelle retrovie e ha tentato la carta dei pneumatici da pioggia, sperando di migliorare la propria posizione, è poi dovuto rientrare perché non c'era acqua a sufficienza. La pioggia era intermittente e intorno al 50esimo giro si è fermata.

Se in pista non fosse accaduto nulla, la corsa, probabilmente sarebbe terminata con le due Ferrari in lotta con Hamilton che agli ultimi giri sarebbe arrivato alle loro calcagna. Vettel e Raikkonnen, come lo stesso Bottas, in precedenza avevano montato pneumatici soft e procedevano più lentamente di Hamilton.

Ma qualcosa invece è accaduto. Al 52esimo giro, Vettel, nel motodrome, imbocca la Sachskurve troppo all'esterno. La curva parabolica e l'asfalto non aderente lo portano prima nella ghiaia e poi contro le transenne. Non c'è più nulla da fare. Il pilota Ferrai è fuori, per un suo errore. L'incidente fa entrare la safety car in pista. Mercedes e Ferrari richiamano ai box Raikkonen e Bottas per montare i pneumatici ultrasoft ed Hamilton, dalla 14esima posizione di partenza, si ritrova primo.

La corsa riprende quando mancano meno di dieci giri al termine. Bottas, secondo, tenta di prendersi la prima piazza e cerca di superare Hamilton ingaggiando un duello che dura solo poche centinaia di metri, perché dai box arriva l'ordine di rimaner dietro. La corsa non ha più niente da dire, con le Mercedes che finiscono sui primi due gradini del podio, Raikkonen terzo e Verstappen quarto, nonostante l'olandese abbia fatto una girandola di soste ai box per tentare la sorte con il cambio gomme.

A 15 giri dal traguardo, Vettel aveva la possibilità di aumentare il proprio vantaggio su Hamilton nella classifica piloti e la Ferrari di incrementare quello sulla Mercedes nella classifica costruttori. A fine gara, Vettel invece si trova secondo nel mondiale distaccato di 17 punti da Hamilton, primo con 188, mentre la Mercedes adesso è di nuovo in testa con 8 punti di vantaggio sulla Ferrari.

In pratica, quello che stava per diventare un trionfo si è trasformato in un incubo. Un po' come è accaduto a Ricciardo che, partito dall'ultima posizione avrebbe potuto piazzarsi forse anche al quarto posto se la sua Red Bull non lo avesse ancora una volta lasciato a piedi.

Per fortuna, tra una settimana c'è per la Ferrari l'occasione di rifarsi della delusione con il Gran Premio d'Ungheria.