“Si tratta di un primato - dichiara Raniero Maggini Presidente del WWF Roma e Area Metropolitana - che la Capitale porta potenzialmente in dote nonostante tutte le trasformazioni che hanno interessato il proprio territorio, un primato che va coltivato e fatto maturare. Sono tante le misure, alcune anche facilmente e rapidamente attuabili, che Roma e il proprio patrimonio naturale attende, a partire dal ricco patrimonio faunistico. Una sfida che potrebbe rendere la Capitale protagonista dello scenario internazionale, abbandonando definitivamente l’improvvisazione e l’approssimazione con le quali troppo spesso sentiamo etichettare gli “animali selvatici” e in ragione delle quali ancor più spesso assistiamo ad indifferenza o a scelte scellerate.”
 I primi passi che il WWF Roma e Area Metropolitana suggerisce:

  • Roma e la Lupa tornano ad incontrarsi. Il lupo è infatti tornato a vivere stabilmente nell’area della Città Metropolitana e faziosamente qualcuno già lancia allarmismi in virtù del potenziale conflitto tra questa specie iconica e gli allevatori. Sono ben note le misure per garantire una serena convivenza tra uomo e lupo e certo la città che ne vanta l’immagine non può sottrarsi dal farsi capofila di un processo di facilitazione che rassereni e garantisca gli allevatori e permetta al lupo di vivere nei luoghi che da sempre gli appartengono; 

  • Roma può e deve essere anche la Capitale degli impollinatori, oggi fortemente minacciati dal cambiamento climatico come dalle tante sostanze chimiche ancora in uso in agricoltura e nei trattamenti adulticidi della zanzara tigre. Comune con la maggiore estensione di territorio agricolo in Europa, Roma può e deve fare degli impollinatori una propria scommessa, promuovendone con forza la conoscenza ai cittadini, a partire dalle scuole, facendone apprezzare il valore e la varietà delle tante specie, nostre concittadine;

  • occorre promuovere e sostenere la sensibilizzazione alla coesistenza con specie selvatiche che vivono ormai stabilmente in città, richiamando quei comportamenti scorretti che creano presupposto di conflitto, come il favorire prossimità all’abitato fornendo loro cibo;

  • avviare una campagna di sensibilizzazione sulle specie alloctone e sulle minacce che la loro presenza può portare alla biodiversità urbana (e non solo), segnalando i comportamenti da evitare per prevenire i gravi danni che ne possono conseguire.

  • Roma è estesa su un vasto territorio attraversato da una rete viaria altrettanto importante, spesso percorsa a velocità sostenute dagli automezzi. Non è pertanto infrequente ritrovare animali selvatici investiti, in una città ricca di biodiversità. Sarebbe importante, soprattutto nei punti noti per essere funzionali all’attraversamento della fauna, adottare misure che consentano agli animali di superare indenni l’infrastruttura stradale (ad es. sottopassi dedicati, già altrove diffusi) e che porterebbero giovamento anche alla sicurezza di automobilisti e di centauri;
     
  • per quanto attiene la presenza dei cinghiali nella Città metropolitana di Roma Capitale sarebbe importante costituire un nucleo interforce (Polizia Municipale, Polizia della Città Metropolitana, Guardiaparco e Carabinieri-Forestali) che urgentemente indaghi eventuali casi di detenzione non autorizzati di questa specie e che verifichi inoltre quelli invece autorizzati. Troppo spesso il comportamento dei cinghiali avvistati in città e nelle aree periurbane è tanto confidente da far pensare che siano abituati alla presenza dell’uomo e che possano essere dunque animali tenuti in cattività, ma, palesemente, non controllati.
     

“La presenza dei cinghiali - aggiunge Maggini - è inoltre fortemente favorita dai rifiuti, una fonte alimentare oggi ampiamente disponibile, facilmente accessibile. Roma faccia un salto nel futuro e tolga i rifiuti dalle strade, ossia tolga i cassonetti stradali, vere micro-discariche h24, tolga i rifiuti dai cestini diffusi nelle aree verdi (spesso strapieni) e combatta con forza il fenomeno delle discariche abusive.”

Altri tre passi che il WWF Roma e Area Metropolitana ritiene importanti:

  • Roma non può essere sporcata dai rifiuti, occorre recuperare il Piano di progressiva diffusione della Raccolta Differenziata Porta a porta in tutta la Città, per consentire l’eliminazione dei cassonetti stradali - attorno ai quali si addensano troppo spesso rifiuti abbandonati - vere e proprie micro-discariche h24 che attraggono la fauna selvatica alla ricerca di un facile pasto;
     
  • garantire l’efficientamento del servizio di svuotamento dei cestini presenti nelle tante aree “verdi” della Città, programmando adeguatamente il calendario di servizio anche in considerazione di quelle giornate - festivi - che vedono una importante concentrazione di pubblico nella singola area;
     
  • occorre urgentemente contrastare il fenomeno delle discariche abusive, diffuse su tutto il territorio cittadino, anch’esse attrattive per la fauna selvatica, foriere anche di alimenti contaminati da sostanze tossiche e della possibile propagazione di malattie a causa del potenziale contatto tra individui diversi (anche tra fauna selvatica e domestica).