All'allerta della Federazione italiana dei medici di medicina generale del Lazio in relazione all'aumento dei casi Covid è seguita quella dei colleghi della Lombardia. 

Così la segretaria provinciale della Fimmg Milano, Anna Pozzi:

"Stiamo rilevando un aumento dei casi di sindromi simil-influenzali che si possono ricondurre al Covid. Non tutti i pazienti si vogliono sottoporre al tampone, per cui per noi Mmg diventa molto difficile fare la diagnosi differenziale. Le persone ricordano ancora quando si faceva il test e dovevano chiudersi isolate in casa, non considerano o non hanno capito che invece adesso con le dovute precauzioni si può uscire, per cui diventa molto difficile. Ma di forme simil-influenzali ce ne sono e ce ne sono di più di quelle che vediamo di solito in questa stagione nei nostri studi. Fra chi si sottopone al tampone, i positivi ci sono, direi quasi un 80%, stima sulla base della sua esperienza di medici di famiglia,  Senza fare nessun allarmismo perché comunque le forme sono piuttosto leggere e quindi si possono ben controllare. A essere colpite sono un po' tutte le fasce d'età. Ed è chiaro che sul paziente anziano è molto importante avere il tampone Covid. Questo perché nelle persone con cronicità, che sono poi le più delicate, abbiamo la possibilità di somministrare un antivirale".

Sulla stessa linea Maria Corongiu, infettivologa e presidente della Fimmg Roma: "La patologia influenzale ha lasciato la via ad un ritorno importante della malattia Covid, che ha circolato per tutto l'inverno e poi in background nei mesi successivi il problema maggiore è che sono state smantellate tutte le misure di prevenzione, di controllo, il monitoraggio dei tamponi è stato interrotto, e quindi il rischio di contagio per le persone anziani e fragili è elevatissimo. Non ultimo la caduta dell’obbligo delle protezioni individuali negli ospedali dal 30 Giugno.C’è da precisare che i dati ufficiali peccano di alcuni limiti in quanto molti cittadini eseguono il test in autonomia, non sempre dichiarano al medico la presenza della malattia, e quindi una consistente quota delle infezioni non viene rilevata neanche dai medici di famiglia".

Meno preoccupato, Francesco Vaia, direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute, in relazione alla crescita dei contagi Covid in Italia ha parole rassicuranti:

"Osserviamo un ulteriore lieve aumento dei casi di covid ed anche delle ospedalizzazioni. Tuttavia, restano sostanzialmente sotto controllo: l'importante è oggi come ieri proteggere i più fragili, a partire dai grandi anziani, dagli oncologici, dagli immunodepressi".

Diverso, però, il parere del direttore dell'ufficio regionale dell'Oms per l'Europa, Hans Kluge: "Nella regione dell'Oms Europa la percentuale di pazienti con malattie respiratorie risultati positivi al test per Sars-CoV-2 nelle reti delle cure primarie "è aumentata di 5 volte nelle ultime 8 settimane".