Il governo tenta di aggirare la legge per lo sviluppo dell'aeroporto di Firenze
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A Firenze vogliono far crescere l'aeroporto. Dopo essersi inventati un aeroporto dove prima vi era un minuscolo aeroclub, i fiorentini hanno deciso di far diventare lo scalo di Peretola un aeroporto serio, a tutti gli effetti.
Adesso, la pista del Vespucci è incastrata tra un monte e un'autostrada e la sua lunghezza non permette l'atterraggio e il decollo che di aerei con un massimo di un centinaio di passeggeri.
Senza dimenticare che poco prima della mezzanotte l'aeroporto chiude, vietando arrivi e partenze, per consentire a chi abita in via Pistoiese e dintorni di poter dormire.
Per aumentare il traffico e allargare i propri orizzonti, Firenze e la regione Toscana hanno realizzato un progetto che prevede una nuova pista, perpendicolare all'attuale che si sviluppa non verso Firenze, ma verso Prato, tra il comune di Sesto Fiorentino e l'A11.
Fin qui non ci sarebbe nulla da dire, se non che la commissione della regione incaricata della Valutazione di Impatto Ambientale ha dato parere negativo al progetto.
Un bel problema per l'amico di Renzi, Marco Carrai, che gestisce il Vespucci. Ma niente paura, perché la buona politica del fantastico presidente del consiglio Renzi pensa a tutto.
Così, nella discussione sulla legge di stabilità in Commissione Bilancio, i relatori della legge Tancredi (Ap) e Melilli (Pd) hanno tentato di inserire un emendamento che esclude l'obbligo della Valutazione di Impatto Ambientale per lo sviluppo, guarda il caso, degli aeroporti di interesse nazionale tra cui anche quello di Firenze.
Le opposizioni hanno fatto quadrato e l'emendamento è stato ritirato, ma non è detto che non venga ripresentato durante la discussione in aula.
Alla faccia della buona politica!
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