Ron DeSantis è l'unico candidato repubblicano che potrebbe contendere a Donald Trump la nomination alla Primarie, che inizieranno a febbraio prossimo.

Ma, se il Tycoon è il paladino del rifiuto del Politically Correct,  l'attuale governatore della Florida va direttamente all'attacco della Queer Culture

Infatti, DeSantis è l'autore della legge  “Don’t say gay” che in Florida vieta l'istruzione sull'orientamento sessuale e sull'identità di genere dalla scuola materna fino alla terza elementare.

Un tema che ha ripreso giorni fa senza mezzi termini alla convention conservatrice Pray Vote Stand Summit:  "se devo oppormi alle più grandi e cattive aziende come la Disney per proteggere i nostri figli, potete contare su di me. 
È sbagliato dire a un bambino di seconda elementare che potrebbe essere nato nel corpo sbagliato e può cambiare genere", 

Rincarando, poi, la dose:  "Non ditemi che un uomo può diventare una donna. Non ditemi che un uomo può rimanere incinta.
Non lo accetterò, perché non è vero".

Le affermazioni di Ron DeSantis possono apparire un fuoco di paglia della parte più retrograda degli USA, ma viceversa è impossibile che non  tenga conto dell'indice di gradimento.

Infatti, Ron DeSantis nella sua discesa in campo per le Primarie ha il sostegno (e gli analisti) di   Elon Musk, il fondatore di Tesla e SpaceX oltre che proprietario di Twitter, e David Sacks, co-fondatore di PayPal e nemico giurato del politicamente corretto

E certi conti potrebbe farli anche un bambino, sapendo che oltre il 70% degli americani adulti dona ogni anno una parte delle proprie tasse ad un ente religioso e che è il 37% ad andare alla funzione domenicale.

La parte maggiore dei cristiani statunitensi è  evangelico (26%) o appartiene ai Mormoni o ai Testimoni di Geova (2,0%), tra cui è prevalente l'idea che il cristianesimo e l'omosessualità siano reciprocamente incompatibili.
Quasi il 30%, a cui vanno aggiunti gran parte dei fedeli delle chiese metodiste, delle diocesi cattoliche e di quelle episcopali, cioè un ulteriore 25%.

A conti fatti ...