Prima di ogni cosa sul Salario Minimo c'è da ricordare che la minore spesa per salari ... abbassa costi e prezzi, cioè fa gioco a tanti, cioè sia al 'padrone' che ai 'clienti' che al 'comparto'
Per questo motivo, la direttiva europea sul salario minimo prevede l’obbligo di fissare un minimo salariale ex lege nei paesi e nei comparti in cui la copertura contrattuale non supera l’80%.
Di comparti in cui la copertura contrattuale non supera l’80% ce ne sono tanti: tutti quelli dove è possibile assumere collaboratori a partita IVA risparmiando sulla "maggior parte degli oneri che spettano al datore di lavoro quando assume un dipendente con altre forme contrattuali". (link)
Inoltre, per i lavoratori propriamente detti 'dipendenti' accade che i diversi sindacati di categoria siglano per lo stesso comparto contratti leggermente differenti, specialmente per compensi e tutele.
Per questi due motivi, dalle cronache apprendiamo che camerieri ed estetisti percepiscono un compenso orario anche del 20% inferiore a quello garantito dai contratti di comparto dai sindacati confederali.
Quanto alla la copertura contrattuale che non supera l’80% anche nei comparti agricoltura ed edilizia, il dato è fisiologico: braccianti e manovali alle "dipendenze" di qualche ditta spesso e volentieri sono in realtà partite iva.
Dunque, se agli stessi lavoratori spesso con partita Iva quei contratti e quei salari vanno bene, chi mai dovrebbe metter bocca?
Questo in sintesi potrebbe essere il ragionamento di chi non è d'accordo per il 'salario minimo'.
In altre parole, imporre un 'salario minimo' ha un senso solo se
- si suppone che esistano anche dei "sindacati padronali" che per il lavoratore si traducono in 'prendere o lasciare'
- si ritiene che la riforma dell'artigianato è fallita e ci sono tante partite Iva che fanno lavoro dipendente.
Ma - finora - nessuno dei vari esponenti politici che si spendono per il 'salario minimo' ha sollevato la questione del lavoro dipendente che de facto è stato diffusamente decontrattualizzato.
Infatti, è solo una eventuale insufficiente copertura contrattuale che ci impone 'per l'Europa' di introdurre il salario minimo comparto per comparto.
A proposito, il 'salario minimo' porterebbe benefici solo ai 'dipendenti' oppure anche ai cottimisti con partita Iva?
E di quanto aumenterebbe il fenomeno delle partite Iva se il costo dei 'dipendenti' crescesse ulteriormente ... a carico del datore, dei consumatori e del comparto?
Se alcuni sindacati firmano un compenso 'adeguato' e altri un compenso 'insoddisfacente', la soluzione non è nel minimo salariale (effetto) ma nella rappresentatività (causa).
Insomma, vedremo come andrà in Parlamento, ma è davvero difficile è capire perché Giuseppe Conte ed il 'campo largo' pongono la questione del 'salario minimo' senza anche e prima porre quella della rappresentatività sindacale.