La farsa delle primarie PD con la vittoria già annunciata di Renzi
Il 30 aprile, chi desiderasse eleggere il prossimo segretario del PD, anche senza avere la tessera di quel partito, potrà farlo andando nei gazebo che saranno aperti dalle 8 alle 20 e votando, dopo aver pagato due euro ed aver firmato la promessa di diventare o essere elettore del Partito Democratico!
Il problema, però è che di queste primarie aperte a tutti, per varie ragioni, nel dibattito pubblico e, di conseguenza, anche in quello politico, se ne è parlato poco, anzi per niente. In tv solo mercoledì sera va in onda un dibattito in cui i tre candidati potranno confrontarsi tra di loro. Non su un canale RAI o Mediaset, che avrebbero potuto offrire un maggior ascolto, ma su una rete Sky.
Il Partito Democratico ha fatto di tutto perché gli italiani non sapessero che avrebbero potuto votare per il nuovo segretario del partito. Non solo. Chi lo sapeva non ha avuto modo di conoscere, a meno che non si sia attivato per proprio conto, quali siano i programmi dei tre contendenti.
Il motivo è piuttosto evidente. I renziani che ormai militarmente occupano il Nazareno hanno utilizzato questa strategia perché il loro capo non corresse rischi per la rielezione. Infatti, chi andrà a votare - e a detta di tutti i commentatori politici non saranno molti gli italiani a farlo - lo farà solo in base al nome e alla simpatia, non certo in base ai programmi.
Insomma, sarà solo una questione di tifo. Ed in questi termini, lo stesso Renzi ha condotto la propria campagna, parlando non tanto di che cosa avrebbe fatto di diverso per correggere la precedente esperienza del suo mandato - che si è rivelata fallimentare sia come segretario che come premier - ma mischiando la segreteria del partito con la candidatura a presidente del Consiglio si è messo a snocciolare il solito rosario con le bellissime riforme da lui fatte, con l'abbassamento delle tasse e così via.
Insomma, niente di nuovo dal fronte renziano, non ci è stato neppure risparmiato il solito mantra buonista del non parlare contro qualcuno mentre invece ironizza pesantemente contro i 5 Stelle, D'Alema, Bersani e chiunque sia da lui ritenuto un possibile nemico. L'unica vera differenza con il passato sono le dimensioni di Renzi che ormai non riesce più a tenere sotto controllo i suoi chili, finendo per esplodere nei vestiti che ancora sono rimasti a due taglie fa.
Una campagna da premier, quella di Renzi, sottolineata dal fatto che lui stesso ha più volte ribadito che «il segretario del Pd sarà candidato premier!»
Ma tanta, adesso, è la paura che a votare vadano solo tre gatti a lui fedeli - il che finirebbe per essere un boomerang - che Matteo Renzi ora si appella affinché la gente vada alle urne affermando che - udite, udite - il risultato non è scontato, tutto ancora deve essere deciso. Insomma, visto che la poca affluenza finirebbe per danneggiarlo, adesso Renzi afferma che «in molti vogliono farci credere che il risultato sia già scritto. E lo fanno per allontanare molti di voi dai gazebo che saranno aperti domenica prossima 30 aprile, dalle 8 alle 20. Non caschiamoci, vi prego! Il passaggio di domenica è fondamentale e noi abbiamo molto bisogno dell’impegno di voi tutti.»
I due candidati che hanno accettato di fare le comparse, Andrea Orlando e Michele Emiliano - quest'ultimo pure a mezzo servizio per un'operazione ad un piede - parlano invece di problemi politici legati al partito, alla sua organizzazione, alla necessità di riunire le forze di sinistra, a quelle di riprendere a parlare a quello che dovrebbe essere l'elettorato di riferimento del Partito Democratico.
A loro, va dato atto che effettivamente stanno facendo campagna non per le politiche, ma per la segreteria del partito. Ed entrambi, infatti, se venissero eletti segretari non si candiderebbero a fare il premier. Una bella differenza... di stile e di contenuti.
Differenza che dimostra che quelle candidature non sono finalizzate al potere, ma al servizio. Un aspetto completamente ignoto al rottamatore di Rignano sull'Arno che vuole diventare segretario del PD solo perché in questo modo potrà controllare militarmente i parlamentari che poi lo dovranno supportare come premier, pena la mancata rielezione nel caso non si dovessero adeguare ai suoi ordini.
E questo sarebbe il nuovo! In più, se si aggiunge che adesso il PD da partito dei lavoratori è diventato il partito dei Consigli di Amministrazione, copia carbone di Forza italia da cui si differenzia solo nel volersi identificare come socialista, è veramente incredibile come ci sia gente in Italia ancora disposta a farsi prendere in giro e a votare Renzi, se ciò non fosse razionalmente spiegabile con il solito, ed anche in questo caso abusatissimo, voto clientelare.