In un'epoca in cui il femminismo è più rilevante che mai, arriva sugli scaffali un libro che promette di scuotere le fondamenta delle nostre amate fiabe d'infanzia.

"La Diseducazione della Principessa" di Nanadié  (pubblicato dal collettivo Lulù che fa storie) non è il solito remake di storie per bambini, ma una collezione audace e provocatoria di favole in versi che reinterpretano i classici dei Fratelli Grimm e di Andersen con una lente decisamente moderna e femminista.

Dimenticate le principesse passive in attesa del principe azzurro. Le eroine di Nanadié sono donne complesse, tormentate e, soprattutto, determinate a prendere in mano il proprio destino. Dalla Sirenetta che trova la sua voce interiore  a Biancaneve che si rifiuta di essere definita solo dalla sua bellezza , ogni racconto è un viaggio emozionante verso l'autodeterminazione femminile.

Ma non aspettatevi una semplice riscrittura. Nanadié scava in profondità, esplorando temi come il consenso, l'autostima e la pressione sociale con una sensibilità che colpisce dritto al cuore. La sua Cenerentola, ad esempio, non è solo una ragazza che sogna il ballo, ma una donna che lotta per definire se stessa al di là delle aspettative altrui.

Ciò che rende "La Diseducazione della Principessa" un must-read non è solo il suo messaggio potente, ma anche lo stile poetico e appassionato con cui Nanadié intreccia le sue storie. Ogni verso pulsa di emozione, ogni metafora è un pugno allo stomaco che ci costringe a riflettere sulle strutture di potere e i condizionamenti che ancora oggi influenzano la vita delle donne .

L'autrice, cresciuta con il suono del mare come sottofondo , infonde nelle sue storie la stessa profondità di quelle acque color blu profondo, invitando le lettrici a immergersi in un viaggio di scoperta e liberazione. Non è un caso che il mare e l'acqua siano elementi ricorrenti, simboli di quella libertà e fluidità che le protagoniste cercano di raggiungere.

"La Diseducazione della Principessa" non è solo un libro, è un manifesto. Un invito a tutte le donne a "diseducarsi" dai ruoli imposti, a riscrivere le proprie storie e a trovare la propria voce. È un promemoria potente alle nostre coscienze, perché , come dice l'autrice,  "è arrivato il momento di diseducare le principesse che volevano fossimo" .

Che siate fan delle fiabe classiche o feroci critiche del "vissero felici e contenti", questo libro vi farà vedere le storie che pensavate di conoscere sotto una luce completamente nuova. È una lettura essenziale per chiunque sia interessato all'evoluzione della narrativa femminile e al potere trasformativo delle parole.

Nanadié si rivela una voce fresca e necessaria nel panorama letterario contemporaneo. Con "La Diseducazione della Principessa", ci offre non solo una raccolta di storie, ma un nuovo modo di guardare al mondo e a noi stesse. È un invito a svegliarci dal sonno incantato delle aspettative sociali e a danzare al ritmo della nostra melodia interiore, proprio come la protagonista di "Scarpette Rosse" che, alla fine, sceglie di ballare per se stessa .

Preparatevi a essere sfidate, ispirate e, soprattutto, "diseducate". Questo libro non vi lascerà indenni, ma vi farà sentire più forti, più consapevoli e, sì, più regali che mai.

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