Marco Melega. Merci difettose e beni invenduti si trasformano in solidarietà. Barterforgood.com supera il milione di raccolta.
La catena della solidarietà italiana non accenna a fermarsi, dimostrando una strenua ed orgogliosa resistenza contro l’avanzata del nemico Coronavirus. Una lotta dura, atroce, che sta mietendo vittime ogni giorno e che vede impegnate le istituzioni ed ognuno di noi.
Nonostante i grandi sacrifici richiesti dallo Stato con gli ultimi decreti, sono molte le aziende impegnate a supportare gli sforzi della sanità pubblica per arginare e sconfiggere la pandemia di Covid-19.
Barterforgood.com è un’iniziativa creata dall’imprenditore Marco Melega, che ha l’obiettivo di sensibilizzare le aziende ad effettuare donazioni in natura, ovvero in merci difettose, beni invenduti, cespiti in disuso. Merci che altrimenti avrebbero dovuto essere svalutate o, peggio, smaltite con un inevitabile inquinamento ambientale, diventano un utile strumento a sostegno della lotta contro il Coronavirus.
“Un’iniziativa che sta riscuotendo notevoli consensi”, afferma Melega, “Raccolto il primo mezzo milione di euro solo durante la prima giornata di lancio, abbiamo superato il milione di euro dopo circa 9 giorni dall’avvio. Stiamo parlando di valori in merce, ovviamente, che dovranno essere poi rettificati in virtù del reale valore che sarà monetizzato dalla rivendita delle stesse”.
Un’iniziativa benefica, come le tantissime iniziative di raccolta fondi promosse da banche, aziende, privati, personalità del mondo dello spettacolo, dello sport e dell’industria. Idee buone, come buona ed efficace è la solidarietà italiana, che emerge unita e determinata a contrastare la pandemia dilagante.
D’ altra parte lo spirito della solidarietà italiana non pare adeguatamente ripagato dalla sensibilità dello Stato in virtù del disastro economico che si sta consumando sotto i nostri occhi.
Decreti inefficaci, risorse ridicole per i titolari di partita iva ed autonomi, ricorsa all’indebitamento e “sospensioni di pagamenti”. Intanto le nostre aziende accumulano perdite da spese vive e mancati incassi. Ogni giorno. Ed ogni giorno ancora. Fino a dover chiudere.
“Le sospensioni non servono a ripagare il disastro! Occorrono scelte più coraggiose!” dichiara con forza l’imprenditore bresciano, sostenitore della soluzione della MONETA FISCALE. “Contributi VERI, tagli VERI, soluzioni VERE, che diano modo al nostro tessuto imprenditoriale di resistere e superare la tempesta da Coronavirus. Perché non utilizziamo i miliardi di euro in crediti fiscali bloccati nei bilanci delle nostre aziende? Rendiamoli utilizzabili e circolabili alla stregua di moneta complementare! Lo stato ci guadagnerebbe tantissimo. Un esempio pratico: le aziende oggi portano a nuovo le perdite fiscali subìte nell’anno precedente, deducendole nella redazione del bilancio successivo, a seconda dei casi, in una misura variabile dall’80 al 100%. Sempre che non siano nuovamente in perdita! Si potrebbe dare la facoltà alle aziende di utilizzare tali crediti IMMEDIATAMENTE, alla stregua di MONETA FISCALE (anche a fronte di uno sconto che porterebbe un ulteriore beneficio alle casse dello Stato). La medesima applicazione potrebbe essere data ai crediti tributari, iva ecc. Ne deriverebbe una moneta complementare di cui l’esecutivo potrebbe imporre l’utilizzo corrente, in modo parallelo all’Euro, rispettando tutte le normative europee, come già accennato in un intervento precedente”.
Ad ogni modo anche questa sera, come in qualsiasi altro giorno dell'era Covid-19, attendiamo il bollettino della Protezione Civile per avere contezza delle vittime prodotte dalla pandemia. Molti dimenticano però, che di fianco al dramma di nuove perdite di nostri connazionali si sta consumando, ogni giorno, la deflagrazione delle nostre micro e piccole imprese. E di conseguenza della nostra economia.