La notte del 29 giugno 2009 a Viareggio morirono 32 persone in seguito all'incidente occorso ad un treno merci che provocò la fuga di gas da una cisterna che causò prima un'esplosione e poi un incendio che coinvolse numerose abitazioni nelle vicinanze.

Nel processo, come imputati, trentatrè le persone e nove le società coinvolte. In seguito alla sentenza che è stata pronunciata nel pomeriggio, i giudici del tribunale di Lucca hanno ritenuto responsabili per l'accaduto Mauro Moretti, in qualità di ex amministratore delegatgo di FS e Rfi, e Michele Mario Elia, ex ad di Rfi, condannandoli a sette anni di reclusione il primo e a sette anni e mezzo il secondo, contro i 16 e i 15 richiesti rispettivamente dall'accusa.  Condannato a sette anni e mezzo anche l’ex ad di Trenitalia Vincenzo Soprano.

Con pene che variano dagli otto ai nove anni e mezzo, sono stati ritenuti colpevoli e condannati Rainer Kogelheide, amministratore delegato della Gatx Rail Germany - l'azienda tedesca proprietaria del carro deragliato la notte dell'incidente - e Peter Linowski, responsabile dei sistemi di manutenzione. A loro si aggiungono Johannes Mansbarth e Roman Mayer, rispettivamente amministratore delegato e responsabile della manutenzione di Gatx Rail Austria, Uwe Koennecke, Andreas Schroter, Helmut Brodel e Uwe Kriebel, responsabili a vario titolo dell’officina Jungenthal Waggon di Hannover.

I giudici del tribunale di Lucca hanno assolto per non aver commesso il fatto Andreas Barth, Andreas Carlsson e Joachim Lehman della Jungenthal, Massimo Vighini e Calogero Di Venuta della Direzione compartimentale di Firenze Movimento Infrastrutture, Giuseppe Farneti, sindaco revisore di Fs prima e poi di Italferr, Gilberto Galloni, ad di Fs Logistica, Angelo Pezzati, Stefano Rossi e Mario Testa.

Mauro Moretti, secondo quanto dichiarato dai suoi legali, è stato condannato come ex amministratore delegato di Rfi, ma assolto in qualità di ad di FS. Tra le società assolte, Ferrovie dello Stato e Fs Logistica, mentre sono state condannate Rfi e Trenitalia.

La sentenza odierna è relativa al primo grado di giudizio. Per i reati di incendio colposo e lesioni colpose, che sono tra quelli oggetto del processo e della sentenza, è possibile il rischio di prescrizione nei successivi gradi di giudizio.