La retorica della propaganda 5 Stelle sull'argomento "prescrizione", stavolta, è stata affidata a Gianluigi Paragone che sul blog del movimento scrive:

"La prescrizione nega la giustizia alle vittime e ai loro familiari. E lascia liberi i colpevoli, siano essi stupratori, assassini o responsabili di assurde stragi, come quella di Viareggio. Per questo, noi del MoVimento 5 Stelle vogliamo subito la riforma della prescrizione, così com'è scritto nero su bianco nel contratto di Governo."

Dopo un vertice a Palazzo Chigi, tra Salvini e Di Maio, mediato da Conte e a cui ha partecipato anche il ministro della Giustizia Bonafede, l'accordo sulla prescrizione, che aveva visto Lega e 5 Stelle su due fronti opposti, si è trovato. E subito, via social, Luigi Di Maio ha commentato:

"Ottime notizie! #BastaImpuniti! La norma sulla prescrizione sarà nel disegno di legge anticorruzione! E entro l'anno prossimo faremo anche una riforma del processo penale. Processi brevi e con tempi certi. Finalmente le cose cambiano davvero!"

È stato però il ministro della Giustizia a spiegare come stanno le cose in realtà. La prescrizione, ha spiegato, farà parte del disegno di legge anticorruzione, e prevede che la sua applicazione decada dopo la sentenza di primo grado. Quindi, se un reato non cadrà in prescrizione prima che una sentenza possa essere emessa, allora il processo si concluderà con una sentenza di colpevolezza o di assoluzione. Oggi, invece, la ghigliottina della prescrizione può scattare in qualsiasi momento, con la possibilità che un colpevole possa anche non essere condannato.



Il Movimento 5 Stelle, quindi, ha ottenuto ciò che voleva? Non proprio. Infatti, la prescrizione entrerà in vigore solo tra un anno, periodo di tempo che il Governo si è dato per licenziare anche la riforma del processo penale.

Pertanto, la prescrizione è stata inserita nel ddl anticorruzione, ma in realtà è come se non ci fosse, perché prima che possa diventare effettiva è necessario attendere la riforma del processo penale che sarà legge, a detta del ministro Bonafede, tra un anno. E se tale riforma non venisse fatta? La prescrizione nel ddl anticorruzione sarebbe pertanto lettera morta.

E, in pratica, nonostante le dichiarazioni trionfalistiche di Di Maio, la prescrizione è lettera morta già adesso, perché non sarà in vigore quando il ddl anticorruzione sarà approvato.

Una forza come la Lega che ha la metà dei parlamentari rispetto ai 5 Stelle, fa il bello e il cattivo tempo all'interno del Governo del cambiamento, costringendo i 5 Stelle, caso mai non se ne fossero accorti, ad inghiottire bocconi amarissimi: condoni, tap, sicurezza... e adesso pure il rinvio della prescrizione, la cui approvazione era imprescindibile.

Ma chi vogliono prendere in giro? Ai suoi sostenitori Di Maio racconta una cosa, ma nella realtà finisce per fare l'esatto contrario. Che il nodo prescrizione si possa dire risolto è un fatto, ma nella sostanza, l'averlo sciolto ne ha creato un altro ben più grosso ed evidente, che riguarda la sudditanza di Di Maio nei confronti di Salvini ed i rapporti di forza all'interno del Governo.

È evidente che, a questo punto, all'interno dei 5 Stelle è arrivato il momento di interrogarsi su quanto sia adeguato Luigi Di Maio nel ruolo di capo politico del Movimento, avendolo trasformato el giro di pochi mesi da prima forza politica a forza politica di supporto ai diktat della Lega.